Come sottolinea Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, anche quando non compare sul tabellino dei marcatori, Joel Pohjanpalo continua a essere il faro dell’attacco rosanero. Il centravanti finlandese, nonostante abbia segnato «solo» quattro reti finora, è protagonista assoluto dell’ottimo avvio di stagione del Palermo, tornato a correre contro il Pescara dopo le battute d’arresto con Catanzaro e Monza.

Nel 5-0 inflitto agli abruzzesi, spiega Arena sul Giornale di Sicilia, Pohjanpalo è stato tra i migliori in campo grazie a due assist perfetti e a una presenza costante nell’area di rigore. Il numero 20 ha propiziato l’1-0 di Pierozzi e il 4-0 di Brunori, oltre a colpire il suo quarto legno stagionale — un dato che, senza un pizzico di sfortuna, lo avrebbe già portato in testa alla classifica marcatori con otto centri.

Come ricorda ancora il Giornale di Sicilia, l’impatto del finlandese è totale: su 15 gol complessivi realizzati dal Palermo, ben sette portano la sua firma diretta, con quattro reti e tre assist. È per questo che Inzaghi non rinuncia mai a lui, avendolo sostituito solo nelle prime due giornate (contro Reggiana e Frosinone) e lasciandolo sempre in campo nelle successive, anche a risultato acquisito.

Alessandro Arena, sul Giornale di Sicilia, evidenzia inoltre che le quattro marcature attuali rappresentano il miglior avvio di Pohjanpalo in Serie B dopo undici giornate. Nelle due stagioni al Venezia, il bomber aveva realizzato rispettivamente un solo gol al primo anno e tre al secondo nello stesso periodo, per poi chiudere con 19 e 22 centri stagionali. Un segnale che conferma come il finlandese tenda a esplodere soprattutto tra l’inverno e la primavera.

Il Giornale di Sicilia conclude ricordando che nel mirino di Pohjanpalo ora c’è la Juve Stabia, già affrontata una sola volta, nello scorso maggio, nel primo turno playoff. Allora le “vespe” ebbero la meglio su un Palermo spento e il numero 20 fu neutralizzato da Peda, oggi suo compagno di squadra. Stavolta però, avverte Arena, fermarlo non sarà così semplice: impedirgli di segnare non basta, perché la sua influenza sul gioco resta totale.