Rauti: «A Palermo e Pescara esperienze bellissime. Ora a Vicenza ho trovato continuità e fiducia»

Come racconta Francesco Velluzzi sulla Gazzetta dello Sport, l’inizio di stagione di Nicola Rauti coincide con quello travolgente del suo Vicenza, primo nel girone A con sette vittorie e un pareggio. L’attaccante lombardo è il capocannoniere del campionato con 6 gol in 8 partite, e la sensazione è che questa possa davvero essere la stagione della svolta.

«Sto bene, mi diverto e sento la fiducia di tutti», racconta Rauti nell’intervista concessa a Francesco Velluzzi per la Gazzetta dello Sport. «Forse è la prima volta nella mia carriera che mi sento così in sintonia con l’ambiente e con la squadra. A Vicenza ho trovato quello che mi era sempre mancato: la continuità».

Cresciuto nelle giovanili dell’Inter — che lo scartò a 11 anni — Rauti passò poi al Novara e successivamente al Torino, dove completò la formazione. «Il Toro è una scuola di vita», spiega alla Gazzetta dello Sport. «Lì impari la storia, il Filadelfia, il 5 maggio… sono cose che ti restano dentro. Ho vinto una Coppa Italia Primavera e perso una finale di Supercoppa contro la Fiorentina di Vlahovic, sbagliando pure un rigore».

Da allora, il suo percorso è stato ricco di esperienze. Monza, Palermo, Pescara, Spal, Südtirol, fino all’approdo a Vicenza, dove per la prima volta è rimasto per due stagioni consecutive. «Palermo e Pescara sono state tappe importanti – racconta Rauti –. Ho imparato tanto, ho vissuto piazze calde e ambiziose. In B, con Spal e Südtirol, ho capito quanto conti la mentalità».

Come sottolinea Francesco Velluzzi nella Gazzetta dello Sport, Rauti oggi è pronto a consacrarsi. «Lo scorso anno ho segnato 8 gol, ora voglio fare meglio. Mi piace giocare da seconda punta, ma posso fare anche la prima. Con il mister Gallo c’è competizione, ma gioca chi merita. Ci ha trasmesso una mentalità concreta».

Sul suo rapporto con il patron Renzo Rosso, il 25enne attaccante scherza: «Ogni tanto ci regala un paio di jeans, e non ci lamentiamo». Poi torna serio: «Renzo e suo figlio Stefano sono sempre presenti, trasmettono un’energia incredibile».

E a proposito di obiettivi, Rauti non si nasconde: «Vogliamo salire in Serie B. A giugno ci è mancato poco, ma il Padova era davvero forte. Quest’anno partiamo con più equilibrio e consapevolezza. Lecco e Brescia sono rivali toste, ma anche il Cittadella crescerà».

Infine, un dettaglio personale: «Gioco con il numero 7, mi porta fortuna. Ho solo un tatuaggio, fatto a 18 anni… non so cosa mi fosse passato per la testa», sorride.

Come conclude Velluzzi sulla Gazzetta dello Sport, la sensazione è che questa volta Rauti sia davvero nel posto giusto al momento giusto: maturo, determinato e finalmente protagonista.