Simonelli: «Samp e Salernitana rischiano la doppia caduta, serve un sistema sostenibile»

Il presidente della Serie A Ezio Simonelli/ fonte Facebook- ilovepalermocalcio.com
Al Festival della Serie A in corso a Parma, il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli è intervenuto toccando temi di profonda attualità, non solo per la massima serie, ma anche per la Serie B e la Lega Pro. Un passaggio a tutto campo, raccolto da Tuttomercatoweb, nel quale ha evidenziato le criticità di sistema e l’urgenza di soluzioni sostenibili.
Un dialogo continuo tra le leghe
Simonelli ha aperto il suo intervento parlando della necessità di dialogo tra i vertici delle varie leghe professionistiche:
«Abbiamo instaurato un tavolo costante di confronto, a prescindere dai consigli federali. Non siamo compartimenti stagni, con la Serie B abbiamo ogni anno retrocessioni e promozioni. Per noi Serie A è importante capire i problemi della B e della C, e viceversa loro devono comprendere i nostri».
Il rischio della “doppia retrocessione”
Il presidente ha poi posto l’accento sul tema cruciale della sostenibilità economica, prendendo ad esempio due club attualmente in grande difficoltà:
«La sostenibilità economica è il tema che ci sta più a cuore. Abbiamo delle società che scendono in Serie B dalla Serie A e poi rischiano la caduta doppia, come nel caso della Samp e della Salernitana».
Proprio per questo, Simonelli ha evidenziato l’impegno della Lega per una riforma strutturale:
«Stiamo lavorando per contenere l’impatto della retrocessione. Assieme all’associazione calciatori, stiamo cercando un equilibrio: anche i giocatori, oltre alle squadre, devono collaborare per rendere il sistema accettabile e sostenibile. I ricavi della Serie A non sono quelli della Serie B, serve quindi un sacrificio di tutti, non solo delle società ma anche dei lavoratori».
Più ricavi da stadio, meno pirateria
Un altro punto centrale dell’agenda della Lega riguarda la valorizzazione economica del sistema calcio italiano:
«Crediamo molto nell’impiantistica e nei ricavi da stadio, che oggi sono una frazione millesimale rispetto alla Premier League. Stiamo lavorando su tanti settori per incrementare il valore dei diritti tv, soprattutto all’estero, e contiamo di ottenere un buon recupero anche combattendo la pirateria».
Un monito chiaro ai fruitori illegali dei contenuti:
«Se una grande percentuale vede le nostre partite senza pagarle, questo impatta negativamente sul valore dei nostri diritti. Serve mettere consapevolezza: chi prende il segnale e vede le partite senza pagare sta rubando».
Il nodo della riduzione delle squadre
Sollecitato sulla possibilità di ridurre il numero delle società professionistiche, Simonelli ha espresso una posizione articolata:
«Cento squadre professionistiche sono tante. Da una parte c’è la consapevolezza che il numero è elevato, dall’altra la bellezza di rappresentare l’Italia. Il vero tema non è il numero: in Serie A siamo venti squadre da vent’anni, il calendario è intasato per via del calendario internazionale. Quando ero bambino, la Champions League era la Coppa dei Campioni e partecipava una squadra sola».
Sulla possibilità concreta di una Serie A a 18 o meno squadre, ha infine aggiunto:
«Ci sono varie ipotesi. Una riduzione consentirebbe una maggiore sostenibilità, ma sarebbe un po’ una sconfitta perché il sistema non è riuscito a reggere. Non c’è una soluzione univoca, va trovato il modo migliore per il sistema».