Scontri pre Palermo-Venezia del 2018, assolti dieci tifosi lagunari: «Fu legittima difesa»

Il giudice di Palermo ha assolto tutti gli imputati veneziani: respinte le accuse di rissa e danneggiamento. Determinante il riconoscimento dell’aggressione da parte dei tifosi rosanero.
La vicenda giudiziaria legata agli scontri tra tifosi prima della semifinale playoff Palermo-Venezia del 10 giugno 2018 si è conclusa con l’assoluzione di dieci sostenitori arancioneroverdi, come riportato oggi da Il Gazzettino di Venezia. Il giudice Michelangelo Calderone del Tribunale di Palermo ha stabilito che i fatti emersi durante il processo hanno chiarito come i tifosi veneti agirono per legittima difesa in seguito a un’aggressione da parte dei supporter palermitani.
La ricostruzione degli scontri
Gli scontri avvennero a Terrasini, nel primo pomeriggio del 10 giugno 2018, nei pressi dell’aeroporto Falcone-Borsellino, dove i tifosi del Venezia erano stati accompagnati dalle forze dell’ordine in attesa del match. Secondo quanto ricostruito da Il Gazzettino di Venezia, i supporter del Palermo giunsero sul posto intorno alle 15.30 armati di bastoni, e iniziarono a lanciare bottiglie e petardi. Solo il pronto intervento della polizia evitò che la situazione degenerasse.
Al termine della gara, poi vinta dal Palermo e costata al Venezia la promozione in Serie A, i tifosi ospiti furono nuovamente scortati allo stadio e poi all’aeroporto, sempre sotto controllo delle forze dell’ordine.
Le sentenze: tutti assolti
Il primo processo, celebrato con rito ordinario, si era concluso oltre un anno fa con l’assoluzione di sette tifosi dall’accusa di rissa. Gli ultimi tre, difesi dagli avvocati Pascale De Falco e Alessandro Doglioni, sono stati assolti nei giorni scorsi. Alcuni erano anche accusati di danneggiamento ai danni di un bar, accusa poi superata a seguito dell’avvenuto risarcimento del danno.
Anche in questo caso, come sottolinea Il Gazzettino di Venezia, la linea difensiva ha convinto il giudice che le azioni dei tifosi veneti non erano frutto di una volontà aggressiva, ma una reazione all’attacco subito, circostanza confermata da più testimonianze e dalle immagini raccolte all’epoca.