Sampdoria, allarme rosso: servono 15 milioni entro fine luglio o sarà penalizzazione

È una corsa contro il tempo quella che attende la Sampdoria e il suo presidente Matteo Manfredi, chiamato a rientrare entro il 31 luglio nel tetto salariale da 9 milioni imposto dalla Lega B. La missione – affidata al direttore sportivo Andrea Mancini – richiede tagli, accordi su incentivi all’esodo, rimodulazioni contrattuali e uscite mirate per rientrare nei parametri previsti. Per ogni euro in più, l’investitore Joseph Tey dovrà garantire il 40% in fideiussione, uno scenario che Manfredi preferirebbe evitare.

Come riportato da Damiano Basso su Il Secolo, la scadenza di fine luglio è cruciale anche per altri motivi: dovranno infatti essere pagati gli stipendi di giugno, tutti i bonus della stagione 2024/25 (circa 6 milioni di euro) e 9 milioni relativi alla “stanza di compensazione”, ovvero i debiti nei confronti di altri club per operazioni pregresse. In totale, servono 15 milioni cash per evitare penalizzazioni o, peggio, la decadenza di alcune operazioni.

Secondo Il Secolo, nessun problema è previsto per l’iscrizione al prossimo campionato, la cui documentazione è già stata completata. La fideiussione da 800.000 euro è stata garantita da Banca Sistema, partner ormai stabile del club.

Sul piano tecnico, oltre alla scelta del nuovo allenatore – in lizza Foti, Iachini e Evani – il ds Mancini è chiamato a una serrata trattativa con gli agenti dei 34 calciatori sotto contratto dal 1° luglio. Si punterà a uscite, tagli e rinegoziazioni. Oggi, inoltre, scadono anche i contratti di Giampaolo, Pirlo, Semplici e Sottil. L’ultimo calcolo del monte ingaggi si attesta intorno ai 15 milioni, otto in meno rispetto a un anno fa, ma ancora lontano dall’obiettivo.

Sempre Damiano Basso su Il Secolo rivela che Manfredi ha già provato a posticipare due rate da un milione per il pagamento di Pedrola al Barcellona, ma è ancora in attesa di risposta. Intanto si valutano le posizioni dei calciatori con ingaggi più pesanti: Coda (850.000 euro), che alla Gazzetta dello Sport ha detto «voglio giocare per vincere»; Tutino (800.000), nel mirino del Bari; Depaoli e lo stesso Pedrola, entrambi intorno ai 700.000 euro annui.

La situazione finanziaria tocca anche l’organizzazione del ritiro: quello previsto a Ponte di Legno (22 luglio – 2 agosto) costa 40.000 euro. Se non si troverà uno sponsor, Manfredi valuta l’opzione Bogliasco, anche se i campi sono ancora in manutenzione. Una scelta che potrebbe però far piacere ai tifosi, dopo le critiche per la lontananza del ritiro a Jena.

Infine, partirà presto la campagna abbonamenti, con uno spot firmato da Luca Ponti – regista de La bella stagione – pagato da uno sponsor esterno.