Repubblica: Festa Inzaghi con duemila tifosi rosa “Ecco perché ho deciso di venire qui”

Un rito laico, collettivo, pieno di cori e speranze. È cominciata così l’avventura di Filippo Inzaghi sulla panchina del Palermo, con una festa sotto il sole cocente del Barbera che ha richiamato oltre duemila tifosi. Un’accoglienza calorosa, emozionante, quasi da promozione già conquistata, eppure siamo ancora a giugno. Come scrive Massimo Norrito su Repubblica Palermo, è stato un vero e proprio “one man show” con il nuovo allenatore a scattare selfie, ringraziare, cantare e addirittura saltare insieme alla folla.
Inzaghi si è affacciato dal balcone iconico dello stadio, quello delle grandi occasioni rosanero: indossava giacca nera, t-shirt bianca e, ovviamente, una sciarpa del Palermo al collo. «Non sono uno da chiacchiere, ma da fatti», ha detto alla folla, che lo ha accolto con cori, bandiere, tamburi e fumogeni. La stessa folla che, come sottolinea Norrito su Repubblica, aveva fischiato e contestato l’epilogo amaro della scorsa stagione, oggi ha offerto solo applausi, calore e fiducia. «Questa è l’accoglienza più bella che abbia mai ricevuto nella mia carriera», ha dichiarato Inzaghi. «Ora sapete perché ho scelto Palermo. Per realizzare il nostro sogno abbiamo bisogno di voi».
Lui la parola “Serie A” non l’ha pronunciata, ma l’ha sostituita con “sogno”. Il messaggio è chiaro. Come ricorda ancora Repubblica Palermo, Inzaghi da allenatore ha già ottenuto due promozioni nella massima serie. Palermo sarà la terza tappa di un percorso di riscatto, per sé e per una piazza che sente stretto il campionato cadetto.
Il balcone del Barbera è ormai un simbolo: lì si sono affacciati, in passato, Iachini, Silvio Baldini, Dario Mirri, Ferran Soriano, e l’ultimo era stato Joel Pohjanpalo. Ora è toccato a “Superpippo”, e anche stavolta il momento è stato propiziatorio: «Da avversario, giocare qui è sempre stato emozionante. Ma adesso vi ho dalla mia parte», ha detto il tecnico.
Nel suo approfondimento su la Repubblica – Palermo, Massimo Norrito descrive la giornata palermitana del nuovo allenatore: sbarco a Punta Raisi intorno a mezzogiorno, breve passaggio in hotel, poi subito in sede per incontrare il presidente Dario Mirri, il dg Giovanni Gardini e il ds Carlo Osti. Ma il momento più significativo è stato l’abbraccio con il pubblico.
E i tifosi non hanno fatto mancare il proprio punto di vista. «La società ha fatto la mossa giusta», dice Silvio. «Serviva qualcuno che riportasse entusiasmo». Filippo, presente con i figli in maglia rosanero, aggiunge: «Se ha rinunciato alla Serie A con il Pisa, significa che ha visto un progetto serio». E Angelo chiude: «Dopo Dionisi serviva una svolta. Lui è retrocesso, Inzaghi è salito. Qualcosa vorrà dire».
Quel qualcosa è una pagina nuova. E il Palermo, con Inzaghi in panchina e una tifoseria pronta a seguirlo ovunque, sembra pronto a voltarla davvero.