Verso Reggiana-Bari, Caserta: «Serve continuità. Voglio una squadra che attacchi e rischi»
Dopo la vittoria contro il Padova, il Bari è pronto a tornare in campo sabato 18 ottobre sul campo della Reggiana. Alla vigilia del match, l’allenatore biancorosso Fabio Caserta ha parlato in conferenza stampa, soffermandosi sull’importanza di dare seguito al successo del San Nicola.
«Ho vissuto gli abbracci dei giocatori in maniera positiva» – ha dichiarato Caserta – «Credo tanto in questo gruppo: il rapporto che si costruisce nello spogliatoio fa la differenza, perché nei momenti difficili tutti riescono a dare qualcosa in più. Contro il Padova contava soprattutto ritrovare i tre punti».
Sulla fase difensiva, il tecnico ha rassicurato: «Nikolaou si è allenato con la squadra, fortunatamente non è nulla di serio. Non è fondamentale giocare a tre o a quattro, ma come interpreti la partita. L’importante è concedere meno occasioni».
Caserta ha poi analizzato la condizione generale della squadra: «Siamo partiti con tanti cambiamenti e non abbiamo impattato bene. Ora dobbiamo arrivare il prima possibile alla forma ottimale. Abbiamo lavorato sui nostri principi, cercando di crescere come squadra».
Riguardo a Verreth, l’allenatore ha precisato: «Ha avuto un piccolo problema a inizio settimana. Valuterò se portarlo, bisogna capire se conviene rischiare. Quando dico che bisogna “sporcarsi” in partita intendo che non sempre possiamo imporre il nostro gioco: dobbiamo saper leggere meglio le situazioni e mettere più qualità».
Sulle aspettative per la gara di Reggio Emilia: «Chiedo ai ragazzi di avere carattere, di voler ottenere il risultato e saper leggere le partite. Ogni gara può essere determinante e dobbiamo affrontarla con questa mentalità».
Sul modulo, Caserta è stato chiaro: «I numeri contano fino a un certo punto. Dobbiamo ritrovare leggerezza mentale: quando ti appesantisci tutto diventa più complicato. Dobbiamo ripartire dalla vittoria col Padova e fare qualcosa in più».
Infine, un passaggio sul modo di difendere: «Non condivido l’idea che siamo troppo poco conservativi. Credo che si difenda meglio attaccando in avanti. Non voglio una squadra che aspetti: dobbiamo provare a fare la partita, anche correndo il rischio di subire per un errore».
