Processo Maradona: tra psicodramma in aula e l’accusa del figlio «È stato un omicidio»

Diego Maradona jr (foto Instagram) - Ilovepalermocalcio.com
Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona è iniziato con un clima carico di tensione e dolore. Le prime udienze, trasmesse in diretta dal Tribunal en lo Criminal N°3 di San Isidro, hanno mostrato un’aula segnata dalle urla e dai pianti dei familiari, oltre che dalle accuse contro gli imputati. Un procedimento che, come riportato da La Gazzetta dello Sport, sta assumendo i contorni di un vero e proprio psicodramma collettivo in Argentina.
Maradona è deceduto il 25 novembre 2020 a causa di un’insufficienza respiratoria e di un arresto cardiaco. Tuttavia, la questione centrale del processo riguarda la gestione delle sue cure: si trattò di negligenza o di un piano deliberato per eliminarlo?
Le accuse e gli imputati
Alla sbarra ci sono otto imputati, tra cui il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, accusati di omicidio con dolo. Se ritenuti colpevoli, rischiano una condanna fino a 25 anni di carcere.
Le udienze sono state accompagnate da momenti di forte tensione. Le figlie di Maradona, Dalma, Gianinna e Jana, insieme alle ex mogli Claudia Villafañe e Veronica Ojeda, hanno espresso rabbia e disperazione in aula, accusando il personale medico di aver abbandonato il loro padre a un destino già scritto.
All’esterno del tribunale, numerosi tifosi hanno manifestato con cartelli recanti la scritta “Justicia por D10S”, mentre il pubblico ha urlato “Assassini” rivolgendosi agli imputati. La tensione è culminata nell’aggressione a un reporter da parte di uno degli accusati.
Le dichiarazioni di Diego Maradona Junior
Anche dall’Italia sono arrivate dichiarazioni forti. Diego Maradona Junior, intervenuto ai microfoni di Radio Marte, ha espresso la sua posizione senza mezzi termini: “Dopo aver visto tutte le prove, siamo convinti che sia stato un omicidio. Chi ha contribuito a questa vergogna deve pagare.”
Un processo lungo e complesso
Le udienze si terranno ogni martedì e giovedì, con oltre 100 testimoni chiamati a deporre. Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, il processo potrebbe durare anni prima di giungere a una sentenza definitiva, dato che sono previsti eventuali ricorsi e ulteriori gradi di giudizio.
L’Argentina e il mondo intero seguono con attenzione un caso che non riguarda solo la morte di una leggenda del calcio, ma che solleva interrogativi su una gestione medica controversa e su presunte responsabilità che potrebbero cambiare il corso della storia giudiziaria del Paese.