Papu Gomez: «Piangevo tutti i giorni, ma Mirabelli mi ha convinto in tre. Posso giocare ancora 3-4 anni»

Il Papu si allena con il Renate

Alejandro Gomez si allena con il Renate - ILovePalermoCalcio.com (Foto LaPresse)

Alejandro “Papu” Gomez è tornato a parlare dopo il suo approdo al Padova. Ospite di Calciomercato – L’Originale, il fantasista argentino ha raccontato la rinascita personale e professionale dopo la lunga squalifica per doping. Un’intervista intensa, nella quale il campione del mondo con l’Argentina si è mostrato sincero e grato verso chi lo ha aiutato a rialzarsi.

«Sto bene, è stato emozionante incontrare i tifosi – ha raccontato Gomez –. Mi hanno dato una grande carica, non mi aspettavo tutto questo affetto. Posso solo dire grazie al popolo padovano».

Il Papu ha poi rievocato i momenti più duri della sospensione: «Non riuscivo a guardare le partite, mi faceva troppo male. All’inizio provavo ad allenarmi da solo ma piangevo tutti i giorni, non ce la facevo. Avevo pensato di mettermi a studiare per fare l’allenatore o il direttore sportivo, ma non potevo. È stato devastante. In quei momenti restano accanto solo i veri amici e, soprattutto, la famiglia: i miei genitori, i fratelli, i figli».

Fondamentale il sostegno di German Denis, ex compagno ai tempi dell’Atalanta: «El Tanque mi è stato vicino, abita a Bergamo e mi ha aiutato molto. Mi ha fatto scoprire il mondo del paddle, è stato importante per me».

Sul suo ritorno in campo e sull’approdo a Padova, Gomez ha rivelato i retroscena della trattativa: «Fisicamente stavo bene e pensavo: “Non posso smettere”. Dopo il primo anno ho iniziato a vedere la luce, volevo tornare a giocare. Avevo offerte dall’Argentina e dai Paesi arabi, ma io e la mia famiglia volevamo restare in Europa, soprattutto in Italia, che per me è casa. Mirabelli mi ha convinto in tre o quattro giorni. Mi ha trasmesso entusiasmo e fiducia».

Spazio anche per un pensiero su Raffaele Palladino: «È pronto per una grande panchina. Ha fatto benissimo a Monza e alla Fiorentina, è giovane, preparato e ha voglia di dimostrare. Io lo prenderei per la Juventus».

Infine, il chiarimento su Gian Piero Gasperini, con cui i rapporti si erano incrinati negli anni dell’Atalanta: «Ormai è passato. Non possiamo vivere di rancore. Ci siamo incontrati, abbiamo bevuto un bicchiere di vino e parlato di calcio. Per me il Gasp resta il migliore e farà bene alla Roma».

Sul futuro, il Papu è chiaro: «Mi hanno tolto due anni, ma io posso giocare ancora tranquillamente tre o quattro. Il calcio si è evoluto, e io ho ancora tanta voglia».