Mandelli: «Orgoglioso del mio percorso, ora voglio continuità»

Alla vigilia della sfida interna contro il Cesena, il tecnico del Modena ha fatto il punto sulla stagione, sul futuro e sulle tante variabili che hanno segnato il cammino dei gialloblù. Tra riflessioni sul VAR, speranze di conferma e considerazioni sul gruppo, l’allenatore ha tracciato un bilancio lucido e a tratti emozionato.
Sul finale di stagione e la delusione playoff
«Il VAR è lontano e non ci puoi parlare. Dopo aver rivisto le immagini del gol del 2-2 col Brescia ero incazzato. Se ci fosse stato dato il rigore su Defrel e avessero annullato quel gol, ci saremmo giocati i playoff domani col Cesena. Dobbiamo controllare ciò che è nelle nostre possibilità, come gli errori sulla punizione che ha portato al pari, ma resta il rammarico per una decisione che non dipendeva da noi. Un po’ di rabbia c’è, è inevitabile».
Sulla sua esperienza in panchina
«Non sono un amante dei numeri, ma se il campionato fosse iniziato quando sono arrivato io, oggi saremmo settimi. E questo mi rende contento. Mi sono trovato bene, ho sempre avuto carica e voglia di allenare. I ragazzi mi hanno seguito, e da tifoso del Modena è stato un orgoglio indossare questa maglia. Il mio piano A è meritarmi la conferma per ripartire con basi solide, non ho pensato a un piano B. Se la società mi chiamerà, sarò pronto. Altrimenti mi tirerò indietro, ma ci spero, ed è normale».
Sul rapporto con la piazza
«Il pubblico è suscettibile e ci sta. Abbiamo regalato gioie e delusioni, è normale che si lasci trasportare. Ma questa squadra si è tirata fuori da una situazione difficile, e questo è stato dato troppo per scontato. Siamo sempre stati lontani dalla zona calda e vicini ai playoff. Capisco i tifosi, ma devono avere consapevolezza: ci sono tifosi di squadre blasonate che accendono ceri. Il gruppo è orgoglioso di ciò che ha fatto».
Sulla formazione e sugli indisponibili
«Metteremo in campo la miglior formazione possibile, tenendo conto delle assenze. Gli indisponibili sono i soliti, poi ci sono dei dubbi su Di Pardo, Idrissi ha un risentimento muscolare, Duca è al 90% fuori. Dellavalle è recuperato. Per Pergreffi valuteremo se farlo tornare, deve anche sentirsi lui pronto a rientrare».
Su un’eventuale squadra futura
«Stiamo parlando del nulla, ma ci sarebbe una buona base. Ci sono cose da migliorare, sia nella mentalità dei giocatori che resteranno, sia nell’innalzare il livello in alcune posizioni. Ma sono solo ipotesi, ci penserò se la società mi convocherà».
Sulle neopromosse e il valore del campionato
«Le neopromosse hanno fatto benissimo. Hanno mantenuto l’ossatura e alzato il tasso tecnico. Non avevano nulla da perdere, e questo è un vantaggio. Chi invece è retrocesso ha vissuto il processo inverso. In Serie B basta poco per scivolare o salire: sono le sfumature che fanno la differenza».
Sullo staff e il lavoro svolto
«Voglio ringraziare tutto lo staff, in particolare Troiano e Fontanesi, che sono stati un valore aggiunto sul campo e nel rapporto coi giocatori. Hanno contribuito a portare la nave in porto. Neanche loro hanno pensato a un piano B, e questo dice tutto».
Sui punti persi nel finale
«Statisticamente tanti gol arrivano nel finale, è un trend che avremmo dovuto invertire. Abbiamo preso gol pesanti negli ultimi minuti. Nelle ultime partite abbiamo subito anche su palla inattiva, mentre prima ne avevamo concesse pochissime. Serve più freddezza per chiudere le partite e non farsi travolgere dall’ansia».