Inzaghi: «Stiamo sereni, il Palermo ripartirà. Dalle sconfitte si esce più forti»

PALERMO – Due passi falsi, quelli con Catanzaro e Monza, bastano e avanzano per accendere il campanello d’allarme, ma Filippo Inzaghi non perde la calma. Come riporta Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, il tecnico rosanero, intervenuto ieri in conferenza stampa, ha tracciato la rotta per ripartire subito, a partire dalla gara di domani contro il Pescara, coincidente con il 125° anniversario del club.

«I conti li faccio sulle dieci partite – ha spiegato Inzaghi – poi è chiaro che quando si perde bisogna analizzare e non nascondere la testa sotto la sabbia. Voglio ringraziare la gente di Palermo: sentire gli applausi dopo uno 0-3 non mi era mai capitato in carriera. Questo è un pubblico che merita tanto e dobbiamo essere alla sua altezza. Per otto giornate lo siamo stati: una battuta d’arresto può capitare, ma dalle sconfitte si cresce. Mancano ancora 28 partite, serve un esame di coscienza da parte di tutti. Le corazzate non esistono: siamo forti, la qualità c’è, ma dobbiamo lavorare di più, io per primo».

Come sottolinea ancora Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, il tecnico ha chiesto alla squadra di ritrovare le proprie certezze: «Dobbiamo tornare a pressare forte sulla palla, è stata la nostra grande forza. Chiedo tanto ai ragazzi, un calo è fisiologico».

Domani, contro il Pescara, sono attese alcune novità di formazione. «Bani è pronto – ha spiegato Inzaghi – prima del Monza aveva fatto solo un allenamento e non ho voluto rischiarlo. Ora rientrerà al centro della difesa. Pierozzi può giocare sia da braccetto che da quinto, Diakité ha fatto ottime partite e anche Bereszynski è disponibile. Ho in mente 4-5 cambi, ma non stravolgerò la squadra».

Sul piano offensivo, Inzaghi si è soffermato sull’impiego di Vasic e sulla necessità di dare più supporto agli attaccanti: «Mi serviva qualcuno che puntasse l’uomo sulla fascia, per questo l’ho schierato esterno sinistro. In futuro lo vedo mezzala, perché ha quantità e qualità. Ma quando bisogna recuperare servono giocatori che sappiano crossare per punte come Corona e Pohjanpalo. Gli attaccanti vanno serviti meglio, ma anche loro devono muoversi di più senza palla».

Come riportato ancora dal Giornale di Sicilia, Inzaghi ha concluso con una riflessione sul percorso e sugli obiettivi: «Quando perdo non sono mai soddisfatto, non ci dormo la notte. Catanzaro e Monza sono state due gare diverse, ma ci hanno fatto capire che ciò che abbiamo fatto finora non basta. Dobbiamo restare sereni e lavorare tutti un po’ di più per alimentare il nostro sogno».