Diletta Leotta: «I cori dei tifosi del Brescia a Napoli andarono oltre. Mi gridarono: “Tira fuori le tette”»

Ospite di Supernova, il podcast condotto da Alessandro Cattelan, Diletta Leotta si è raccontata senza filtri, tra carriera, vita privata e aneddoti poco conosciuti. La conduttrice di Dazn, oggi anche volto Mediaset con il reality La Talpa, ha parlato del suo legame con il calcio e delle difficoltà vissute durante gli anni da inviata nei campi di Serie A.

«Spero sempre che lo sport resti parte di me — ha detto Leotta a Supernova —. Il calcio è uno degli show più belli, perché parla al cuore delle persone. In Italia però è vissuto con grande serietà, io cerco di portare un po’ di leggerezza. Con La Talpa su Canale 5 c’era l’ansia degli ascolti, uno stress incredibile. Con il calcio, invece, va sempre bene: lo guardano tutti».

Il momento più forte dell’intervista, come riportato da Supernova e ripreso dal Corriere dello Sport, arriva quando la giornalista siciliana ricorda un episodio spiacevole vissuto durante una trasferta di campionato. «Una volta i cori da stadio andarono oltre — ha raccontato —. Successe con i tifosi del Brescia a Napoli. Mi gridarono “Tira fuori le tette”. Feci un gesto di disapprovazione per far capire che non era il caso. Poi ci sono i commenti sui social, spesso volgari: è una guerra che fai fatica a vincere».

Leotta ha aggiunto che all’inizio suo fratello reagiva con rabbia a quei messaggi, ma col tempo ha imparato a ignorarli. «Ora la situazione sta migliorando — ha spiegato —. I leoni da tastiera cercano solo like con il commento più stupido».

Nel corso della chiacchierata con Cattelan, la conduttrice ha parlato anche del suo rapporto con il marito Loris Karius, portiere dello Schalke 04: «Viviamo lontani, ci vediamo due giorni a settimana ma così è sempre una festa. Loris vive in uno stato di calma perenne, io sono un vulcano: essere così diversi ci compensa».

Infine, un ricordo ironico del passato: la sua partecipazione a Miss Italia da concorrente. «Fu un disastro — ha ammesso —. Mi chiesero di ballare, ma ero negata. Allora recitai una poesia di Emily Dickinson, i giudici scoppiarono a ridere e mi cacciarono».