Corriere dello Sport: “C’è Gilardino per la panchina del Palermo, ma con il metodo City”

Secondo quanto riportato da Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, i tempi per il rilancio del Palermo potrebbero essere più lunghi di quanto spera il popolo rosanero. Se da un lato c’è l’impazienza di ripartire, dall’altro pesa l’abituale prudenza del City Group, che tende a rimandare ogni ufficialità fino al termine della stagione calcistica. I campionati sono ancora in corso, molti dei protagonisti – a partire dagli allenatori – sono impegnati nei momenti più delicati, e anche la dirigenza ha bisogno di tempo per completare le valutazioni.
Come sottolinea Vannini, l’essere già fuori dai giochi potrebbe dare al Palermo un vantaggio competitivo nell’agire prima degli altri su obiettivi di mercato. Ma per farlo serve sciogliere in fretta il primo nodo fondamentale: quello del direttore sportivo. Osti resta in attesa, dopo essersi confrontato con Gardini e Bigon, ma la decisione spetta alla proprietà, chiamata a definire una linea progettuale e le figure giuste per portarla avanti.
Sul fronte panchina, Vannini evidenzia che Alessio Dionisi è pronto a salutare alla fine della settimana. Anche lui segnato da un’esperienza più complicata del previsto: allenare una piazza passionale e ambiziosa come Palermo è ben diverso dalle realtà affrontate in passato. La separazione appare inevitabile, e per scegliere il successore, il club dovrà fare tesoro degli errori passati. Più della tattica o del curriculum conteranno la personalità e la capacità di entrare in sintonia con l’ambiente palermitano.
Sempre secondo il Corriere dello Sport, un sondaggio recente ha coinvolto Pippo Inzaghi, reduce dal successo con il Pisa. Ma il tecnico ha manifestato il desiderio di proseguire in Toscana, dove è scattato un rinnovo automatico. Altri nomi, come Gilardino – che da calciatore ha vissuto una bella parentesi a Palermo – si sono invece detti molto interessati. Tuttavia, come ribadisce Vannini, la nuova strategia del club prevede una scaletta diversa rispetto a un anno fa: prima la nomina del direttore sportivo e un progetto chiaro, poi la scelta dell’allenatore.