Cerofolini: «Col Palermo due eurogol hanno fatto la differenza. A Bari atmosfera unica»
Michele Cerofolini, portiere del Bari, è intervenuto nella diretta pomeridiana de Il Bianco e il Rosso Tb Sport su RadioBari, commentando il momento dei biancorossi e la recente sfida persa contro il Palermo.
Sulla gara del “Barbera”, Cerofolini ha dichiarato: «Le immagini le ho riviste mille volte. Sapevamo che il Palermo era una squadra forte. Abbiamo tenuto botta fino a quando due eurogol hanno fatto la differenza. Non ci è girata bene. Parate? Quella su Brunori la più spettacolare, su Palumbo la più difficile. Il Palermo sapeva chiudere bene le nostre azioni. È stato difficile creare anche in contropiede per la loro forza e furbizia. Dovevamo essere più svegli. Purtroppo non è andata così».
Il portiere ha ribadito la volontà di continuare a costruire dal basso: «Assolutamente sì. Nelle prime due partite le azioni più pericolose sono nate così. Se lavori due mesi e mezzo su quella strada, è giusto continuare. Anche perché ci dà più sicurezza».
Sugli otto gol subiti in campionato: «Non ce lo spieghiamo. Siamo riusciti a partire forte nelle ultime due per non subirne subito. È un dato non positivo e su cui bisogna lavorare. Certamente non entriamo in campo come i pazzi, ma con testa e organizzazione, prendendoci i giusti rischi. Nel calcio moderno, la prima difesa è il possesso palla. La fiducia dell’inizio non è svanita, ma è ovvio che quando le cose non vanno bene bisogna ripartire dalle basi per costruire in partita il risultato».
Sul “San Nicola”: «Vi ho giocato solo una volta, ma l’atmosfera è incredibile e il tifo si fa sentire. È un ambiente unico in Italia. L’obiettivo è portare più gente allo stadio e rendere entusiasmante per loro andarci».
Un passaggio anche sul suo trascorso a Bisceglie: «Mi trasferii a gennaio, dopo sei mesi non buoni a Cosenza. Lì mi ruppi il crociato, ma ricordo che nei giorni liberi andavo con mia moglie a Bari e le dicevo che sarebbe stato bello giocarci un giorno».
Guardando al campionato: «Il calendario era tosto, con tre contendenti per il titolo tra le avversarie. Si sono viste cose buone, ma avevamo altre aspettative sotto l’aspetto dei punti e ce ne manca qualcuno. La Serie B è molto strana: squadre sulla carta peggiori che hanno un gruppo strepitoso e si esprimono al massimo e viceversa».
Sul rapporto con i colleghi di reparto: «Abbiamo un bellissimo rapporto con Marco e Davide. Siamo quasi coetanei e mi sto trovando benissimo. Ci aiutiamo sempre e sono contento di questo punto di vista. Idem a Frosinone con Frattali, da compagno prima e poi “allenatore”. Mi ha detto che qui a Bari si sta da Dio e che quando me ne andrò, eventualmente, sarà difficilissimo dimenticarsene».
Infine, una battuta sul numero di maglia: «Inizialmente sceglievo sempre il tredici. Da quando questo numero è stato ritirato a Firenze per la scomparsa di un mio ex compagno e amico quale Davide Astori, ho invertito le cifre. Ma è come se avessi sempre quel numero, anche per avere un ricordo di Davide».
