Il triplice fischio di Palermo-Padova 1-0 ha chiuso una partita, ma soprattutto ha segnato la fine di un’epoca. Come racconta il Giornale di Sicilia nell’articolo firmato da Salvatore Orifici, il “Renzo Barbera” ha vissuto una serata carica di emozione per l’addio di Matteo Brunori, rimasto in panchina ma protagonista assoluto nel post-gara.

Secondo quanto riportato da Salvatore Orifici sul Giornale di Sicilia, già prima del fischio finale la Curva Nord aveva iniziato a chiamare il capitano rosanero, invitandolo ad alzarsi dalla panchina. Lo stadio era pronto a salutarlo, consapevole che quella contro il Padova sarebbe stata la sua ultima apparizione da tesserato del Palermo.

Nel suo racconto sul Giornale di Sicilia, Orifici sottolinea come l’omaggio sia stato totale e spontaneo. Dopo la fine della gara, Brunori è entrato in campo accolto dagli applausi dei compagni e del pubblico, che gli ha dedicato cori e una standing ovation. Uno striscione eloquente campeggiava in Curva Nord:
«Quello che sei stato non sarà mai dimenticato, grazie Matteo».

Come evidenzia ancora Salvatore Orifici sulle colonne del Giornale di Sicilia, il momento più toccante è stato il giro di campo dell’attaccante italo-brasiliano, con gli occhi lucidi e le mani alzate verso i tifosi. Un gesto semplice, ma carico di significato, che ha definitivamente spazzato via ogni dubbio legato al suo futuro.

Il Giornale di Sicilia, sempre a firma Orifici, ricorda come Brunori lasci Palermo da miglior marcatore all-time del club, con 76 gol in maglia rosanero, secondo soltanto a Fabrizio Miccoli. Numeri che raccontano solo in parte l’impatto del capitano, simbolo della promozione in Serie B e uomo immagine della rinascita rosanero negli ultimi anni.

Nel pezzo del Giornale di Sicilia, Orifici sottolinea anche il comportamento dell’attaccante fuori dal campo: «Un uomo capace di farsi voler bene per l’atteggiamento esemplare, prima ancora che per i gol». Un’eredità che resterà nella storia del club, anche se il futuro immediato porta verso Genova e la Sampdoria, dove Brunori è atteso a gennaio.

Il Barbera lo ha salutato come si salutano i capitani veri. Non come un semplice calciatore in partenza, ma come un pezzo di storia che si chiude tra gli applausi di oltre 32mila spettatori. Un addio romantico, intenso, destinato a restare impresso nella memoria del popolo rosanero.