Balotelli: «Mi alleno in Eccellenza, sogno ancora la Serie A. E il Mondiale… lo sognerei anche a 50 anni»

Nel corso di un’intervista realizzata da Clarence Seedorf per Amazon Prime Video, Mario Balotelli ha parlato della propria carriera, del presente e delle prospettive future. Una lunga confessione rilanciata da corriere.it, nella quale l’attaccante svincolato racconta il suo momento personale e professionale.

«Mi sto allenando con una squadra locale bresciana, il Carpenedolo, in Eccellenza» ha raccontato Balotelli. «Aspetto sempre una chiamata dalla Serie A, per il momento non ci sono. Ascolterò club esteri se non ci sarà la possibilità di stare in Italia. Ma mi fermerò solo quando deciderò io di fermarmi, non sarà qualcuno a impormelo».

Poi una riflessione sul calcio attuale: «Non vedo molte partite, ma quando succede mi rendo conto che il calcio ora è diverso: è più fisico e con meno qualità rispetto a prima. Io sento di poter ancora performare. Sicuramente».

Il Mondiale, un sogno eterno

Alla domanda se il Mondiale resti un pensiero fisso, Balotelli non si è nascosto:
«Devo essere obiettivo: so che è solo un sogno, ma lo sogno sempre e lo sognerei anche a 50 anni. Tutti sappiamo cosa significa giocare quell’evento».

La Champions con l’Inter

Guardando al passato, Balotelli ha ricordato il trionfo europeo del 2010:
«Ho realizzato negli anni quanto valga la Champions vinta con l’Inter. Da giovane non ci pensi, sei orientato al futuro, poi capisci che non è facile: serve lo spirito giusto anche fuori dal campo. La Coppa del Mondo è la più importante, ma poi arriva la Champions: è stato un orgoglio alzarla, un’esperienza fantastica».
E su Mourinho: «Peccato non aver giocato la finale, anche se avevamo preparato il tridente con me, Eto’o e Milito. Non è importante averla giocata, contava solo vincerla».

Progetti futuri

«Sto lavorando sulla mia immagine, è qualcosa che sto già facendo. A breve partirò con un mio podcast, in futuro inizierò a partecipare a eventi con gli sponsor: è qualcosa che prima non mi piaceva, ma ora lo farò».

Allenatori e rapporti difficili

Balotelli ha ricordato anche i tecnici con cui si è trovato meglio:
«Un giocatore si esprime meglio se c’è chi si sforza di capire la persona. Con te e con me al Milan è successo. Sono stato bene anche con Lucian Favre a Nizza e con Vincenzo Montella e Roberto Mancini, specialmente all’inizio».

Differenze tra calcio inglese e italiano

«In Inghilterra c’è più intensità anche negli allenamenti: non ti fermi mai neanche a bere, ti alleni meno tempo ma si corre molto di più. In Italia ci sono molti video tattici, a volte troppo lunghi…».

Il difensore più difficile da affrontare

«Il mio incubo ero io stesso: quando stavo bene fisicamente e mentalmente non avevo problemi. Scelgo però Thiago Silva e Sergio Ramos: avevano tutto».