Avellino, D’Agostino frena sull’ipotesi Serie B a 22 squadre: «Non ci sono club aperti a questa soluzione»

Durante l’evento “Festa dell’Avellino a modo nostro”, organizzato dal gruppo Quelli dell’89 in collaborazione con l’ASD Città di Solofra presso il Campo Sportivo “Agostino Gallucci”, il presidente dell’Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, è intervenuto pubblicamente per fare il punto sulla situazione del club biancoverde, fresco di promozione in Serie B.
Pre-campionato in via di definizione
Sul raduno estivo, il presidente ha dichiarato:
«Fiuggi o Rivisondoli? Stiamo valutando ed entro qualche giorno definiremo dove sviluppare la preparazione. Sarà uno dei posti immaginati nei giorni scorsi. Si è deciso di andare più verso nord per una questione di organizzazione. Abbiamo ancora un po’ di tempo per la soluzione migliore e per la scelta consona».
Mercato e area scouting
Ampio spazio anche alla programmazione del mercato:
«Per l’area scouting ci sono diversi nomi. Abbiamo avuto un altro incontro nelle scorse ore, ma non abbiamo ufficializzato nulla, anche se è sicuramente una delle aree che vogliamo far crescere. Crediamo tanto nell’area scouting per avere altri calciatori giovani di proprietà».
E ancora:
«Sull’organizzazione stiamo lavorando per implementare in alcuni ruoli. È tutto sul tavolo. Il mercato? Sulla rosa è presto, ma stiamo definendo prima le uscite per farci trovare pronti. Il mercato inizierà il primo luglio. C’è ancora un mese di tempo, ma le idee sono abbastanza chiare».
Nessun entusiasmo per la B a 22 squadre
Infine, una riflessione sullo scenario generale, con riferimento alla situazione del Brescia e all’eventuale allargamento del campionato cadetto:
«Il calcio sta vivendo una nuova fase complicata, anche la Serie A ha problemi: ci sono questioni da risolvere, non si può essere superficiali. Che Serie B sarà e c’è il rischio di un torneo a 22? Non penso che succederà. Ho avuto qualche colloquio con i vertici e non mi sembra che ci siano club aperti a una soluzione di questo tipo. Si rischia solo di aumentare i problemi. Dobbiamo creare le condizioni della sostenibilità. Per evitare questi casi non credo che il passaggio a 22 possa garantire un miglioramento».