Pohjanpalo: «Il futuro è roseo. Io silenzioso? Leader deve parlare al momento giusto»
Joel Pohjanpalo continua il suo racconto nell’intervista concessa a Massimiliano Radicini per il Giornale di Sicilia, soffermandosi sulle immagini simboliche della sua avventura, sulla visione del club e sulla sua identità di leader.
Alla domanda sul momento più rappresentativo della sua esperienza a Palermo, il finlandese ricorda con nitidezza: «Il primo giorno in cui sono arrivato. Mi è rimasto impresso il benvenuto delle centinaia di tifosi rosanero che mi acclamavano al Barbera».
Sul progetto del Palermo e sulla dimensione internazionale del City Football Group, Pohjanpalo ribadisce: «Più che ambizioso il futuro è roseo. Si sente la struttura del City Football Group alle spalle, si percepisce un’organizzazione che guarda lontano. Per un giocatore è stimolante: ti fa capire che sei dentro un viaggio che non riguarda solo il presente, ma ha una visione più ampia».
Il bombardiere rosanero, protagonista assoluto di queste settimane, aggiunge anche un pensiero personale sul suo momento: «Sto vivendo un momento bellissimo, ma sono disposto a segnare di meno pur di centrare l’obiettivo».
Sul contributo del calcio italiano alla sua crescita, Pohjanpalo spiega: «Mi ha aiutato a crescere nella lettura delle situazioni, nella disciplina tattica, nel saper muovermi con precisione anche contro difese molto chiuse».
Infine, il confronto tra la sua veste di “Doge” a Venezia e quella di leader silenzioso a Palermo: «Sono lo stesso. A Venezia c’era una storia particolare, qui ce n’è un’altra. Credo che un leader debba assumere la forma che serve alla squadra: parlare quando è necessario, ascoltare quando serve, farsi trovare pronto nei momenti decisivi».
Pohjanpalo: «Joronen un valore assoluto. Brunori? Nessuno deve dimenticare quello che ha fatto»
Pohjanpalo: «La Carrarese è stata la svolta. Inzaghi mi capisce al volo»
Pohjanpalo: «Conta il futuro, non i gol»
