Altro giro, altro match, altro passo indietro.

A Chiavari, contro l’Entella di mister Chiappella, il Palermo non riesce “nell’arduo” compito di tornare in Sicilia con il bottino pieno. Eppure, per una squadra che ambisce ai vertici di un campionato, il divario tecnico – in un pomeriggio grigio e dal sapore invernale – che sarebbe dovuto essere sostanziale, si annulla.

I risultati dei rosanero faticano ancora a decollare, ma soprattutto si conferma tutto quello che di negativo si era visto nelle scorse partite. L’unica nota positiva? Non aver subito il definitivo gol del KO da parte di Russo, che nel recupero si divora la rete del 2-1. Un paradosso che potrebbe essere una salvezza, considerando la lunghezza del campionato.

La domanda, dunque, è d’obbligo: ciò è concepibile per una squadra che punta alla Serie A diretta?

Vasic–Pohjanpalo, due raggi di luce dentro al tunnel.

È Ajosa Vasic la vera conferma sul sintetico di Chiavari. Il centrocampista ribadisce un dato incontrovertibile nel calcio: basta un po’ di fiducia per dimostrare di avere qualità. Il classe 2002, con una personalità che molti dei suoi compagni faticano a mostrare, è il migliore dei suoi. Per quanto non molto complicato. Cerca spesso la giocata, sfiorando anche il gol con un destro di prima dal limite dell’area. Poi lascia il campo, con una sostituzione discutibile.

Insieme a lui, l’altro dato incontrovertibile è Joel Pohjanpalo. Quando ha l’occasione giusta, è una sentenza. Oltre al gol, sfiora la rete in diverse occasioni e lo fa con una cattiveria agonistica che nelle ultime gare sembrava avesse perso.

Inzaghi è il principale responsabile?

Il pari contro l’Entella non può non essere un passo falso, l’ennesimo. E con soli tre punti in cinque gare, sarebbe complicato non gridare alla crisi. Ma di chi è la vera colpa?

Cercando di soffermarsi oggettivamente su quanto accaduto, trovare colpe nel lavoro di Inzaghi resta difficile. Le scelte fatte sembrano essere le migliori possibili ed anche la tifoseria non ha mai messo in discussione il lavoro fin qui svolto dal tecnico ex Pisa. Allora non resta che approfondire una rosa che sì, è stata indubbiamente rinforzata, ma probabilmente non in ogni suo reparto. Gran parte delle difficoltà dei rosanero sono sempre le stesse, dalla manovra alle inesistenti verticalizzazioni. Insomma, in mediana le cose sono decisamente rimaste invariate e con loro anche le difficoltà. A ciò si aggiunge il rendimento poco luminoso di elementi come Palumbo, dal quale forse ci si aspettava di più.

Ma parte delle difficoltà arriva dalla panchina. Siamo sicuri che il Palermo abbia una notevole profondità e varietà di rosa?

L’impressione è che Filippo Inzaghi non abbia grande possibilità di scelta dalla panchina, non per numero di calciatori, ma per la qualità degli stessi nel cambiare le sorti di un match. Il Palermo resta, così, spesso prevedibile e con poche energie.

Serve cambiare. Cambiare marcia, cambiare scelte e, il prima possibile, sostituire quegli elementi che da diversi anni non contribuiscono positivamente alla causa rosanero. Resta comunque un solo modo per scacciare le critiche e liberare la testa: vincere. E la prossima gara, al Renzo Barbera, l’epilogo non può che essere quello che i tifosi rosanero meritano davvero.