Frodi e partite truccate, il caso Benevento-Cesena al centro dell’inchiesta “Penalty”: l’arbitro Catanoso tra gli arrestati

L’amara sensazione di aver subito un’ingiustizia, già evidente sul campo, oggi assume contorni ancora più inquietanti. Come riporta il Corriere di Romagna, la partita Benevento-Cesena del 13 gennaio 2024 — terminata 3-2 tra le furiose proteste dei romagnoli — è finita al centro dell’inchiesta “Penalty”, coordinata dalla Procura di Reggio Calabria e relativa a un presunto giro di frode sportiva e scommesse clandestine.

Quel giorno, l’allora imbattuto Cesena Primavera, capolista del Girone B, venne punito da una serie di decisioni arbitrali controverse. Un rigore dubbio al 34’ portò in vantaggio il Benevento, poi i bianconeri ribaltarono il risultato con Ghinelli e Castorri, prima di subire l’espulsione di Amadori, parsa ingiusta. In dieci uomini, i ragazzi di Nicola Campedelli vennero raggiunti all’88’ e superati al 97’, su punizione concessa in circostanze ritenute inesistenti.

L’arbitro di quella partita era Luigi Catanoso, oggi agli arresti domiciliari, ritenuto il fulcro dell’organizzazione criminale scoperta nell’operazione “Penalty”. L’indagine — spiega il Corriere di Romagna — ha portato alla luce un sistema che, secondo gli inquirenti, orientava i risultati per alterare le quote delle scommesse, soprattutto sui pronostici “over”.

A finanziare il giro sarebbero stati due imprenditori toscani, Giampiero e Tommaso Reale, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse di Sesto Fiorentino. Insieme a Catanoso, avrebbero corrotto o avvicinato altri arbitri con pagamenti fino a 10mila euro a partita, per pilotare i risultati in funzione delle puntate effettuate, spesso tramite piattaforme estere non autorizzate.

Gare truccate e scommesse: arrestato l’arbitro Catanoso

L’inchiesta è partita proprio da quella gara di Primavera 2, dopo una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su un flusso anomalo di giocate: circa 41mila euro scommessi, con il 70% delle puntate sulla vittoria del Benevento e la maggior parte delle operazioni provenienti da comuni calabresi come Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi Marina e Reggio Calabria.

Tra le altre partite finite nel mirino degli investigatori figurano Hellas Verona-Cagliari e Sassuolo-Hellas Verona (Primavera 1), oltre a un tentativo di alterazione in Empoli-Lazio. «Non è emerso il coinvolgimento diretto di calciatori — ha dichiarato il procuratore Giuseppe Borrelli — ma un’associazione promossa da un arbitro che mirava ad alterare risultati, con l’intenzione di estendersi anche ai campionati professionistici».

Il Corriere di Romagna sottolinea come, nei mesi successivi a quella sfida, la Procura Federale abbia interrogato Campedelli e quattro giocatori del Cesena, che ribadirono la loro estraneità ai fatti ma raccontarono il senso di frustrazione per quella sconfitta, la prima della stagione. Allora sembrava solo una direzione arbitrale negativa. Oggi, invece, assume i tratti di un sospetto legittimo.