Giornale di Sicilia: “Palermo, per la A serve il metodo Inzaghi”
L’ufficialità è attesa a ore, ma il progetto tecnico del nuovo Palermo è già delineato. Non più soltanto suggestioni da inizio estate: la società rosanero ha scelto una linea netta, discontinua rispetto al recente passato. Alla guida tecnica, un nome che non ha bisogno di introduzioni: Pippo Inzaghi. Una figura che, come sottolinea Massimiliano Radicini sul Giornale di Sicilia, «non rappresenta solo una scelta tecnica, ma strategica, quasi identitaria», pensata per restituire ambizione e direzione a una piazza delusa.
Le ferite della scorsa stagione bruciano ancora. Il Palermo è reduce da un campionato opaco, segnato da fragilità tecniche e mentali che hanno azzoppato ogni velleità di promozione. E proprio per questo, spiega Radicini sul Giornale di Sicilia, «la società ha sentito l’urgenza di voltare pagina, con una decisione che non ammette più compromessi». Perché la Serie A è l’obiettivo, e non ci si può più arrivare per caso.
Pippo Inzaghi, che arriva da una promozione diretta con il Pisa – senza play-off, con un rendimento costante – incarna proprio quel modello di pragmatismo e solidità che era mancato al Palermo. Il suo Pisa, come ricorda Radicini dalle colonne del Giornale di Sicilia, «non era spettacolare nei singoli, ma efficace nel collettivo: una macchina ben oliata, costruita su valori semplici ma fondamentali come organizzazione, sacrificio, identità». Proprio ciò che il Palermo non ha avuto nei momenti decisivi dell’ultima stagione.
Con Inzaghi, si riparte da zero: nuova mentalità, nuova identità, nuova energia. Il gap da colmare è notevole – ben 24 punti hanno separato i rosanero dal secondo posto dell’ultimo campionato – ma il club sembra determinato a colmarlo. La dirigenza è pronta a investire, con innesti mirati e funzionali al calcio di Inzaghi: un gioco basato sulle transizioni veloci, sulla solidità fisica, ma anche sulla rapidità di pensiero e di esecuzione. Esterni scattanti, centrocampisti aggressivi, attaccanti intelligenti. Alcuni di questi, come Brunori e Pohjanpalo, sono già in rosa e rappresentano certezze da cui ripartire.
Il mercato seguirà questa filosofia, senza rivoluzioni, ma con l’obiettivo di dare all’allenatore una squadra pronta, affidabile e coesa. Toccherà poi a Inzaghi alimentare l’entusiasmo di una tifoseria che, negli ultimi mesi, ha perso fiducia e pazienza. Radicini conclude: «Sulla carta gli ingredienti ci sono tutti, adesso serve solo trasformarli in fatti concreti»
