
Dan e Ryan Friedkin sulle tribune dello stadio Olimpico/ fonte Ansa- ilovepalermocalcio.com
Il caso del video hard girato a Trigoria e diffuso senza consenso, che aveva travolto la Roma oltre un anno fa, si arricchisce di nuovi sviluppi. Come riportato da La Repubblica – Roma, emergono nuovi elementi dai documenti legati all’inchiesta, ora ufficialmente archiviata.
Il filmato, girato all’interno del centro sportivo della Roma durante una relazione privata tra due dipendenti (poi entrambi licenziati), era finito nelle mani di altri tesserati, generando uno scandalo silenziato tramite un accordo economico superiore ai 300mila euro. Secondo quanto emerso, a sottrarre il video sarebbe stato un ex calciatore della Primavera, all’epoca minorenne, che avrebbe avuto accesso al telefono della donna fingendo di dover fare una telefonata. Il giovane, oggi rientrato nel suo Paese e non più sotto contratto con il club, avrebbe poi condiviso il contenuto con altri compagni.
La procura federale ha più volte provato a convocare il ragazzo, senza successo, e ha ammesso di non avere strumenti per analizzare i dispositivi personali degli atleti, bloccando di fatto le indagini. Nessuna denuncia è stata formalizzata dalla donna coinvolta, che ha firmato una clausola di riservatezza legata alla liquidazione. Di conseguenza, il caso è stato chiuso.
Il Ministero dello Sport, attraverso il ministro Andrea Abodi, ha specificato che la vicenda rientra nei rapporti di lavoro privati. Entrambi i dipendenti sono stati licenziati, elemento che — secondo il governo — escluderebbe la discriminazione di genere. Il club non ha subito alcuna sanzione e non è stato attribuito alcun tipo di responsabilità formale.
L’unico impegno emerso nella risposta a un’interrogazione parlamentare è l’intenzione di promuovere «una solida cultura del rispetto e dell’inclusione nello sport», ma resta il silenzio istituzionale sulla mancata tutela della donna coinvolta.