Stroppa: «Pisa ha fatto campionato straordinario, noi abbiamo idee chiare»

Alla vigilia della delicata sfida contro il Pisa, l’allenatore della Cremonese Giovanni Stroppa è intervenuto in conferenza stampa, analizzando la partita e il momento della sua squadra.
«Il mio passato non conta niente, il presente dice che si affrontano due squadre forti. Innanzitutto bisogna fare i complimenti al Pisa per il campionato che ha fatto, soprattutto a Inzaghi per come ha trasformato la squadra. È una partita bellissima, tutti vorremmo giocarla. Non so con quale testa scenderà in campo il Pisa, ma per noi è importante fare la partita che sappiamo fare e limare al massimo gli errori».
L’allenatore grigiorosso ha poi sottolineato il valore della propria squadra: «Noi siamo all’altezza, lo abbiamo dimostrato. Quando la squadra ha ricominciato a fare ciò che sa, sono arrivati risultati importanti. Il Pisa ha fatto un campionato straordinario, ma come altre 7-10 squadre che in Serie B partono per vincere».
Sull’importanza dei subentrati: «I gol dei subentrati sono già stati un fattore e lo saranno ancora. Conto sulla condizione del gruppo. Ho chiesto a tutti di giocare alla morte ogni minuto, perché tutti sono importanti. Chi parte e chi entra deve pensare di poter fare la differenza».
Poi un’analisi tattica: «Non so la strategia del Pisa, ma noi abbiamo un’idea chiara. Cercheremo di ovviare alle loro qualità, di limitarle, ed esaltare le nostre».
Capitolo infortuni e scelte di formazione: «Vazquez si allena bene ed è concentrato. Vogliamo mantenergli la condizione per farci trovare pronti. In quella zona possiamo scegliere tra profili diversi, come Bonazzoli, che può darci tanto se motivato. Abbiamo qualche acciacco, vedremo se riusciremo a recuperare Ceccherini. Altri due o tre restano in dubbio».
Un pensiero anche per i tifosi: «Che siano 500, 1000 o 2000 è importante sentirli vicini. È bello giocare e vivere queste partite. Ci danno forza».
Stroppa non si nasconde e parla di pressioni e obiettivi: «La pressione deve esserci, guai se non ci fosse. Abbiamo una società forte e una squadra competitiva. Senza pressione non si va da nessuna parte. Se non arriva dall’esterno, deve arrivare da dentro. Il pareggio lascia l’amaro in bocca, ma ci sta».
Infine, una riflessione sul proprio operato e sul percorso fin qui: «No, non mi dà fastidio chi dice che dovevamo essere già promossi. Le partite le abbiamo dominate, non so da dove arrivi la critica. Mi è stato tolto un mese, ma fino a quel punto si diceva che dovevamo giocare in un altro modo. Sono soddisfatto del lavoro fatto. Adesso guardiamo solo a cosa possiamo ancora ottenere: faremo i conti alla fine, come è giusto che sia».