Strage di Monreale, la madre di Calvaruso rompe il silenzio: “Siamo stati costretti ad allontanarci dallo Zen”

PALERMO – Le parole arrivano a fatica, spezzate dai singhiozzi. Giancarlo Calvaruso e sua moglie Daniela Di Fiore si presentano in silenzio, mano nella mano, nel giorno più difficile. Dopo l’arresto del figlio Salvatore Calvaruso, 19 anni, accusato di aver sparato nella strage di Monreale costata la vita a Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo, la famiglia parla pubblicamente per la prima volta.

«Salvo ha sbagliato. È giusto che si prenda le sue responsabilità. Ma è mio figlio e io sono distrutta», dice con la voce rotta la madre, Daniela Di Fiore, in un’intervista riportata da Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia. «Non pretendo perdono, non lo chiedo. Prego ogni giorno affinché Dio dia forza alle famiglie delle vittime. È una tragedia che ha colpito tutti. Anche se mio figlio è vivo, noi lo abbiamo perso, perché nulla sarà più come prima»

La madre racconta una quotidianità semplice, fatta di lavoro e di tentativi di protezione dai rischi del quartiere: «Non abbiamo mai visto armi in casa. Quella sera Salvo era con noi, aveva finito di lavorare, aveva cenato. Poi è uscito. Non avremmo mai immaginato quello che sarebbe accaduto»

Il racconto si fa ancora più drammatico quando emerge la tensione successiva alla tragedia: «Siamo stati costretti ad allontanarci dallo Zen. Sui social ci hanno scritto che ci metteranno una bomba sotto casa, che devono farci provare lo stesso dolore. Abbiamo paura. Ma non giustifichiamo nulla»

Di Fiore ricorda anche il breve incontro con il figlio, pieno di lividi, dopo l’arresto: «Mi ha detto “Mamma, mi stavano ammazzando”. Ma la pistola non doveva averla. Nessuno dovrebbe. Ha sbagliato e pagherà»

In serata, mentre la città era ancora scossa dagli sviluppi, una fiaccolata silenziosa ha attraversato il centro di Palermo in memoria delle tre vittime. Davanti a tutti, lo striscione con scritto «Quinto comandamento, non uccidere». L’iniziativa, promossa da 17 parrocchie del centro e sei associazioni civiche, è stata sostenuta dall’assessore alla Cultura e vicesindaco Giampiero Cannella.