La strage di Monreale, svolta nelle indagini con il fermo di un altro ragazzo dello Zen: il nonno condannato per mafia in Addiopizzo 5

PALERMO – Un nuovo arresto scuote l’inchiesta sulla strage di Monreale: dopo Salvatore Calvaruso, è finito in manette anche Samuel Acquisto, 18 anni, legato agli ambienti criminali dello Zen. È accusato di concorso in strage, con l’aggravante di aver istigato e favorito l’azione armata del commando che, lo scorso 26 aprile, ha aperto il fuoco sulla folla uccidendo Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo.

Secondo quanto riportato da Virgilio Fagone sul Giornale di Sicilia, Acquisto avrebbe condotto la BMW GS su cui viaggiava Calvaruso, immortalato mentre apriva il fuoco. Le indagini dei carabinieri, coordinate dai pm Campanile e De Benedittis, hanno portato alla luce dichiarazioni contraddittorie e ritenute «illogiche» da parte del giovane, che si è presentato spontaneamente accompagnato dall’avvocato Riccardo Bellotta, dopo aver capito di essere stato identificato.

L’atto di accusa è pesante: Acquisto viene descritto come «pienamente coinvolto in tutte le fasi dell’azione» e ritenuto responsabile dell’istigazione e del supporto materiale all’attacco armato, avvenuto in una zona affollata da oltre un centinaio di persone. Gli elementi a carico sono numerosi: video di sorveglianza, tabulati telefonici, testimonianze oculari e perfino post social in cui lo stesso Acquisto scrive: «Sempre uniti nel bene e nel male» riferendosi a Calvaruso.

Il profilo dell’indagato è allarmante: nipote di Michele Acquisto, storico affiliato alla cosca di Tommaso Natale e condannato per mafia ed estorsioni nel processo Addiopizzo 5, Samuel è descritto come membro di un gruppo di giovani dello Zen, noto alle forze dell’ordine per risse, furti e comportamenti violenti. Il timore degli inquirenti è che sia parte di un sistema di giustizia privata capace di garantire vie di fuga e appoggio nella latitanza.

Con questo secondo fermo, il cerchio si stringe attorno al gruppo armato responsabile della strage. Resta ora da individuare il secondo pistolero e rintracciare le due armi usate, che mancano ancora all’appello.