Stankovic: «Al Venezia non mi sentirò mai sprecato. Favoriti? A fine campionato…»

Come racconta la Gazzetta dello Sport, Filip Stankovic ha impressionato i tifosi del Venezia e della Juve Stabia con una parata spettacolare su Carissoni. «È stato istinto e bravura – ha detto –. Alleno i riflessi con le luci da spegnere velocemente e con lo spara-palline da ping pong».

Le parate più belle e i ricordi in Serie A

Il portiere lagunare ha fermato bomber del calibro di Vlahovic, Frattesi, De Ketelaere, Calhanoglu e Thuram. «Ma la parata più coraggiosa è stata su Lapadula, di faccia, in Venezia-Cagliari. E non dimentico il rigore parato a Lukaku al Maradona».

L’infortunio e la rinascita

Dopo il problema al tendine rotuleo, Stankovic non si è abbattuto: «È stato un punto d’inizio. Ho capito perché mi sono fatto male e ora starò più attento». Anche sul divano, durante lo stop, ha continuato ad allenare i riflessi con i suoi esercizi particolari.

Il Venezia e il progetto ambizioso

Alla domanda se si senta sprecato in Serie B, Stankovic ha risposto con convinzione alla Gazzetta dello Sport: «No, il Venezia ha un progetto ambizioso. Questo club ha creduto in me e non lo dimenticherò mai». Per lui, la classifica corta e la difficoltà del torneo rendono ogni partita una battaglia.

Stroppa, Di Francesco e il futuro

«Stroppa e Di Francesco hanno in comune il gioco dal basso, che a me piace – ha spiegato –. Ogni allenatore ha le sue idee». Sul futuro, nessuna presunzione: «Solo a fine campionato si potrà dire se il Venezia è favorito».

Il rapporto con papà Dejan

Inevitabile il confronto con il padre Dejan: «Mai sofferto. Anzi, certe parole mi hanno dato forza per dimostrare che non ero un raccomandato». Da lui ha imparato il sacrificio: «Da piccolo ci accompagnava a scuola, poi andava ad allenarsi e tornava a prenderci. Mi ha insegnato a spingermi sempre oltre».