Serie B, il mercato dei riscatti: chi investe e chi resta a costo zero
Ferragosto si avvicina e, con esso, il fischio d’inizio di una nuova stagione di Serie B. Le società sono alle prese con gli ultimi ritocchi alle rose, ma i numeri già raccontano un’estate dalle dinamiche contrastanti.
Se da un lato c’è chi ha dovuto fare i conti con i riscatti delle operazioni chiuse dodici mesi fa, dall’altro emergono strategie opposte, basate su colpi a parametro zero e prestiti mirati.
Il Venezia guida la classifica degli investimenti: oltre 11 milioni di euro messi sul piatto, cifra che testimonia la volontà del club lagunare di confermarsi protagonista. Subito dietro la Sampdoria, che ha speso molto ma senza un reale potenziamento della rosa: l’impressione è quella di un esborso più legato agli obblighi pregressi che a un vero salto di qualità tecnico.
Tra le sorprese figura il Palermo, inserito nella top five con circa 4 milioni investiti. Una cifra che, letta da sola, non rende giustizia al valore dei rinforzi arrivati in rosanero, destinati a incidere nel lungo periodo. Modena e Avellino, invece, si sono ritrovate a dover onorare riscatti pesanti che hanno inciso sul bilancio senza rivoluzionare l’organico.
All’estremo opposto della classifica, ci sono società che hanno scelto la via della prudenza oculata: Bari, Cesena, Südtirol e Juve Stabia hanno fin qui operato esclusivamente con parametri zero e prestiti, puntando sulla sostenibilità economica più che sul colpo di mercato.
Il quadro, in definitiva, restituisce l’immagine di una Serie B a due velocità: da una parte chi ha speso tanto per confermarsi o rilanciarsi, dall’altra chi ha preferito rinforzarsi senza gravare sulle casse. Con il campionato alle porte, sarà il campo a decretare quale delle due strategie porterà i frutti migliori.
