Sampdoria, Curto: «Classifica a parte, penso che il Palermo sia una squadra superiore a tante altre»

La Sampdoria esce dal Ferraris con un solo punto nella sfida contro il Palermo, un pareggio che lascia qualche rimpianto per quanto visto in campo. Marco Curto, difensore blucerchiato, ha analizzato la gara ai microfoni del club, sottolineando la buona prestazione della squadra ma anche l’amarezza per il mancato successo.
Prestazione positiva, ma il risultato non soddisfa
Curto ha elogiato l’impegno dei compagni, convinto che la squadra abbia espresso un buon gioco:
«A livello di prestazioni penso ci sia poco da dire, perché ci stiamo mettendo l’anima e ciò che proviamo in settimana ci riesce anche abbastanza bene. Peccato per il risultato, oggi secondo me potevamo portare a casa i tre punti ma purtroppo ne abbiamo ottenuto solo uno.»
Una partita giocata a viso aperto, ma condizionata dagli episodi. Il difensore ha poi descritto l’andamento del match, sottolineando come la Sampdoria abbia creato diverse occasioni:
«Abbiamo creato tanto gioco e avuto tanti spazi, abbiamo spinto e siamo stati sul pezzo dal primo minuto. Purtroppo il calcio è fatto di episodi. Anche nel secondo tempo potevamo fare qualcosa in più, ma dopo l’espulsione ci siamo un po’ preservati, pensando di portare a casa qualcosa di buono.»
Palermo avversario di valore
Nonostante il distacco in classifica, Curto ha riconosciuto la qualità dei rosanero:
«Classifica a parte, penso che il Palermo sia una squadra superiore a tante altre. Quello che ci dice il mister cerchiamo di percepirlo e metterlo in campo nel miglior modo possibile, anche se c’è bisogno di tempo.»
L’importanza del gruppo e della mentalità
Infine, il difensore ha ribadito l’importanza dell’unione della squadra e della competitività durante gli allenamenti:
«Noi cerchiamo di dar fiducia ai compagni, al singolo. Magari c’è il compagno che non è al 100%, e io cerco di dargli supporto, come magari ne ho bisogno io in altre giornate. Noi cerchiamo di portare la nostra esperienza, aiutare, come abbiamo fatto fino ad ora: in settimana ci alleniamo a tremila all’ora, e il mister lo mettiamo in difficoltà, quando deve fare le sue scelte.»