Siamo ai titoli di coda dell’avventura di Filippo Inzaghi sulla panchina del Pisa. La notizia non è nuova, ma l’ufficialità è ormai solo questione di tempo. Come ricorda Lorenzo Vero su La Nazione di Pisa, la separazione tra l’allenatore e il club toscano è figlia di una differenza di vedute tra le ambizioni di Inzaghi e il progetto tecnico della società, da sempre improntato a una linea operativa chiara e ben conosciuta.

Il ritorno di Inzaghi a Pisa nei giorni scorsi – dopo aver assistito a Monaco alla finale di Champions League persa dal fratello Simone con l’Inter – rappresenta l’ultimo atto del suo percorso nerazzurro. Una scelta, quella dell’addio, che ha lasciato l’amaro in bocca a parte della tifoseria.

Le parole di Sabatini

La decisione di Inzaghi non ha convinto neppure Sandro Sabatini, noto giornalista sportivo e volto di Mediaset, che ai microfoni di Radio Sportiva ha commentato senza mezzi termini la scelta del tecnico:
«Allenare il Pisa in Serie A è meglio che guidare il Palermo in Serie B, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole», ha affermato, aggiungendo: «Mi pare che Pippo Inzaghi stia costruendo una carriera simile a quella di certi tecnici anni Ottanta, come Fascetti: ottenevano promozioni e poi lasciavano».

Sabatini ha poi elogiato il progetto nerazzurro:
«A Pisa ci sono tutti i presupposti per disputare un bel campionato di Serie A e ottenere una salvezza importante».

Un traguardo che, a 34 anni di distanza dall’ultima apparizione del Pisa nel massimo campionato, avrebbe un significato storico. E la società ha dimostrato di saper costruire successi senza affidarsi al caso.