Rinaudo: «Il Palermo può riscattarsi. Playoff apertissimi, Juve Stabia grande sorpresa»

Dopo una carriera da “ministro della difesa” con le maglie di Palermo, Napoli, Juventus, Bari, Livorno, Cesena, Salernitana e Siena, oggi Leandro Rinaudo osserva il calcio da dietro una scrivania. E dopo le esperienze da direttore sportivo con Venezia, Cremonese e Palermo, si è preso una stagione di studio e riflessione. Lo ha raccontato in un’intervista rilasciata a Sandro Lulli per Corriere dello Sport.
«Negli ultimi anni da calciatore avevo già capito che la mia strada sarebbe stata da dirigente. Quest’anno è stato utile per aggiornarmi e osservare una Serie B diversa, in evoluzione».
«Tanti giovani interessanti, Juve Stabia e Carrarese sorprendenti»
«Le tre neopromosse, Juve Stabia, Mantova e Carrarese, hanno raggiunto risultati importanti. E tra i giovani che mi hanno colpito ci sono Pio Esposito dello Spezia e Niccolò Fortini della Juve Stabia».
Proprio sulla squadra di Pagliuca, Rinaudo si sofferma con toni positivi:
«Pagliuca ha dato un’identità precisa alla Juve Stabia, giocano un calcio qualitativo. Meritano applausi. Così come il Pisa di Inzaghi, che ha vinto in modo diretto in un torneo difficilissimo».
«Il Palermo? Ha potenzialità, può riscattarsi»
Rinaudo conosce bene l’ambiente rosanero, avendoci lavorato da dirigente fino alla scorsa stagione:
«L’anno scorso il Palermo era arrivato sesto, oggi lo ritroviamo ottavo. Ci si aspettava di più, ma la squadra ha qualità e la società è solida. Può ancora dire la sua nei playoff».
«Preliminari e playout? Tutto apertissimo»
«Catanzaro-Cesena e Juve Stabia-Palermo sono gare apertissime. Pronostici impossibili, potrebbe bastare un episodio a cambiare tutto».
Sui playout tra Salernitana e Frosinone:
«La Salernitana arriva forse meglio e ha più esperienza, ma Bianco ha dato al Frosinone solidità e fiducia. Sarà dura».
«La Sampdoria in C? Una disgrazia calcistica»
«È un fatto che farà discutere a lungo. La Samp è un club blasonato, ma dovrà lavorare in profondità. La C è un campionato duro, non si torna su facilmente».
«Il mio futuro? Valuto il progetto migliore»
Infine, sul proprio percorso professionale:
«La nostra è una professione in continua evoluzione. Quest’anno mi è servito per aggiornarmi. Ora valuto il progetto migliore per ripartire».