Primo non prenderle. È probabilmente questo il diktat che Inzaghi e Stroppa si sono ripetuti alla vigilia di Palermo-Venezia. Lo 0-0 del “Barbera” regala un punto a testa a due squadre costruite per la promozione, ma dal significato diverso.
Come racconta Fabrizio Vitale sulla Gazzetta dello Sport, il Venezia, reduce dalla vittoria con lo Spezia, ha dato continuità mostrando segnali incoraggianti, anche se resta il rimpianto per non aver spinto di più nella ripresa contro un Palermo sulle gambe. Stroppa ha gestito bene le rotazioni, ma forse ha peccato di prudenza tenendo in panchina uomini offensivi come Adorante e Compagnon.
Il Palermo, evidenzia ancora Vitale sulla Gazzetta dello Sport, resta imbattuto dopo sei giornate ma vede scivolare via due posizioni in classifica. Contro le dirette rivali sono arrivati tre pareggi (due in casa), e questo alimenta i dubbi sulla capacità di compiere il definitivo salto di qualità. La squadra di Inzaghi ha identità e carattere, ma la fatica si è fatta sentire: diversi giocatori hanno chiuso con i crampi e il calo atletico nella ripresa è stato evidente.
Il match ha vissuto di pochi lampi. L’occasione più grande l’ha avuta Segre dopo 6 minuti, respinta da Stankovic. Poi, poco o nulla. Il Venezia ha costruito densità senza concedere spazi, mentre il Palermo ha dovuto ricorrere a falli tattici, collezionando tre gialli già nel primo tempo. Da qui i cambi immediati di Inzaghi, che nella ripresa ha ridisegnato le corsie laterali con Peda e Gyasi.
Come sottolinea il Corriere della Gazzetta dello Sport con la firma di Fabrizio Vitale, anche i successivi innesti (Le Douaron, Gomes e infine Bereszynski) non hanno modificato l’inerzia. Il Venezia è apparso più brillante nei minuti finali, sfiorando il colpo con Kike Perez, che ha costretto Joronen a un grande intervento. Il Palermo ha stretto i denti fino al triplice fischio, tirando un sospiro di sollievo.
In conclusione, rimarca ancora Fabrizio Vitale sulla Gazzetta dello Sport, lo 0-0 lascia aperti scenari diversi: il Venezia conferma la sua crescita, il Palermo deve riflettere su come trasformare solidità e spirito di sacrificio in vittorie pesanti per restare davvero in alta quota.
