L’incantesimo è rotto. Dopo quasi due anni il Palermo centra la terza vittoria consecutiva e, almeno per una notte, torna a guardare da vicino la promozione diretta. Il successo sulla Sampdoria porta i rosanero a meno due dal primo posto, in attesa dei risultati di oggi e domani e con un Venezia-Monza che può incidere sulla classifica. È quanto racconta Luigi Butera su Tuttosport, fotografando un Palermo finalmente continuo e maturo.

Al Barbera va in scena una gara ad altissima tensione, decisa dal gol di Le Douaron al 29’ del primo tempo. La Sampdoria prova a reagire, Gregucci le tenta tutte, ma le uniche vere occasioni arrivano da un colpo di testa di Coda nel primo tempo e da un tiro di Pedrola finito alto nel finale. Come sottolinea Luigi Butera su Tuttosport, la differenza la fa l’intensità rosanero, soprattutto nella prima mezz’ora.

Inzaghi non cambia nulla rispetto all’undici vittorioso di Empoli. Premiato prima del match con il Premio Scopigno come miglior tecnico della scorsa Serie B, il tecnico conferma la formazione tipo, anche perché l’unico ballottaggio salta per l’indisponibilità di Vasic, che spalanca la porta a Le Douaron. Dall’altra parte, con Foti squalificato in tribuna, Gregucci sceglie Abildgaard in marcatura su Pohjanpalo. Scelte che Luigi Butera su Tuttosport analizza come chiavi tattiche della sfida.

La prima mezz’ora è un autentico monologo del Palermo. I rosanero arrivano sempre primi sulle seconde palle e giocano a ritmi altissimi, sospinti da un Barbera che cresce di volume azione dopo azione. Ranocchia prende in mano la manovra da regista basso, favorendo gli inserimenti di Segre e Palumbo. Sulla sinistra Augello spinge senza sosta e da quella corsia nascono i primi pericoli: Pohjanpalo spreca al 6’, Palumbo sfiora il gol, poi Ghidotti è decisivo sul destro a giro di Ranocchia.

Il vantaggio è la logica conseguenza di quanto si vede in campo, anche se arriva in contropiede. Recupero di Ranocchia, tacco illuminante di Pohjanpalo, Palumbo serve Le Douaron che entra in area, salta Abildgaard e di destro batte Ghidotti. Il Barbera esplode, il Palermo rallenta e la Sampdoria prova a prendere coraggio, affidandosi soprattutto a Pafundi. L’unica vera chance del primo tempo per i blucerchiati è il colpo di testa di Coda, fuori di poco sull’invito di Henderson.

Nella ripresa Inzaghi inserisce Diakité e il copione cambia. La Sampdoria rientra con un’altra testa e dopo pochi minuti Benedetti chiama Joronen alla prima parata della serata. Il Palermo però va vicino al raddoppio con Ceccaroni e Palumbo, prima che Gregucci, su indicazione di Foti dalla tribuna, inserisca Barak, Cherubini e poi Pedrola. Proprio quest’ultimo crea l’ultimo grande brivido, ma spreca calciando alto da dentro l’area. La Samp spinge fino alla fine, ma la diga rosanero regge. Inzaghi, come evidenzia ancora Luigi Butera su Tuttosport, torna per una sera a meno due dalla Serie A: la Sampdoria resta in difficoltà, ma qualche segnale di vita c’è.