Jeremy Le Douaron: «I nuovi hanno portato esperienza da serie A»

Nel cuore di una stagione che si preannuncia incandescente, il Palermo si affida anche alla determinazione di Jeremy Le Douaron, l’attaccante francese arrivato con la voglia di mettersi alla prova in un campionato complesso come la Serie B. Con un investimento importante sulle spalle e una mentalità votata al sacrificio, il classe ’97 si è già fatto apprezzare per la sua duttilità, il lavoro di squadra e l’adattamento a un contesto tattico ben diverso da quello vissuto in Ligue 1.
Intervistato da Paolo Vannini per il Corriere dello Sport, Le Douaron non ha dubbi: il Palermo è un progetto ambizioso, una piazza calda e appassionata che ricorda Marsiglia per il suo entusiasmo. E mentre la squadra rosanero lotta per un piazzamento playoff, lui è pronto a giocarsi le sue carte in un reparto offensivo competitivo, dove ogni presenza va conquistata sul campo. Con l’energia della città e il sostegno dei tifosi, il finale di stagione si prospetta avvincente.
Cosa pensa abbiano aggiunto gli innesti di gennaio, da Audero a Pohjanpalo, al gruppo precedente?
«La squadra era già competitiva, i nuovi l’hanno ulteriormente rinforzata. Hanno giocato ad alto livello, anche in serie A e questo ci dà tanto in termini di esperienza».
Che peso dare alla vittoria sul Brescia, la seconda consecutiva?
«Nell’ultimo periodo altre partite così avremmo dovuto vincerle invece le avevamo pareggiate. Il segreto sta in poche parole, essere solidi in difesa e sfruttare le occasioni a favore. Ora bisogna continuare su questa strada ma il segnale di domenica è preciso: nel Palermo ognuno lotta per l’altro e bisogna dare il massimo fino all’ultimo secondo».
Dieci partite per inserirsi nella volata play off con un piazzamento che permetta di sperare.
«Non è ancora il momento di guardare la classifica, per chiudere in alto dobbiamo vincere più partite possibili e sta a noi farci trovare pronti. Bisogna restare concentrati gara dopo gara, sabato ci aspetta la Sampdoria a Genova. E la prima cosa che ho imparato della B è che ogni partita è difficilissima e va combattuta».