Il Palermo prova a rialzarsi dopo due sconfitte consecutive che hanno interrotto la fase più brillante della stagione. Come scrive Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, Inzaghi si interroga sulle mosse per ripartire, consapevole di conoscere bene le insidie della Serie B e di essere stato scelto proprio per la sua esperienza in queste situazioni.
Già dopo il ko col Monza, Vannini ricorda come l’allenatore abbia mantenuto lucidità: «Abbiamo fatto bene per otto giornate, ora abbiamo vissuto due inciampi, ma questa sconfitta è diversa da quella di Catanzaro. La squadra è affranta ma determinata, serve una scintilla e confido nel nostro pubblico». Un messaggio di equilibrio e fiducia, accompagnato dal sostegno della Curva Nord che ha già promesso pieno appoggio anche in vista del 125° anniversario del club.
Nel suo approfondimento per il Corriere dello Sport, Paolo Vannini spiega che Inzaghi non intende rivoluzionare il progetto tecnico, ma è consapevole delle difficoltà emerse: la squadra regge fisicamente, ma sbaglia troppo nelle giocate semplici, verticalizza poco, e manca di incisività in velocità e precisione sotto porta. In quattro delle dieci gare disputate, infatti, il Palermo non ha trovato la via del gol.
Per questo, scrive il Corriere dello Sport, il tecnico rosanero sta valutando alcuni cambi per la gara con il Pescara: tornerà Bani al centro della difesa, dopo la guarigione, e potrebbero esserci spazio e minuti importanti anche per Corona e Vasic, due giocatori che hanno convinto nelle ultime uscite. L’obiettivo è ridare freschezza e fiducia a una squadra apparsa scarica mentalmente.
Come sottolinea Vannini, il paradosso di questo campionato è evidente: appena dieci giorni fa, con il vantaggio sul Modena, il Palermo era virtualmente capolista; oggi si ritrova quinto, a cinque punti dal primo posto. «La classifica resta corta – scrive l’autore sul Corriere dello Sport – e lo stesso può accadere al contrario, ma serve una reazione immediata».
Inzaghi cerca la scossa, e sabato al “Barbera” contro il Pescara l’imperativo è uno solo: vincere e ripartire, per cancellare i fantasmi e tornare a respirare aria d’alta classifica.
