Nella notte in cui la Cremonese conquista la promozione in Serie A, lo Spezia mastica amaro e saluta i sogni di gloria, travolto da un 3-2 che pesa più di quanto dica il punteggio. E tra le note più stonate della serata del “Picco”, emerge senza appello la prestazione del terzino Aurelio, in prestito dal Palermo, che secondo Il Secolo XIX è stato il peggiore in campo: voto 4,5.

Il giudizio è impietoso: «Gli astri concedono proprio a lui le occasioni più ghiotte dello Spezia nella finalissima playoff, ma in entrambi i casi tira il pallone addosso a Fulignati, che si trasforma in un drago alato e respinge tutto. Come se non bastasse, si addormenta sul raddoppio di De Luca, che alla fine dei conti costerà la promozione».

Cremonese in paradiso, Spezia nel baratro

Come racconta Paolo Ardito su Il Secolo XIX, lo Spezia si è presentato al match di ritorno con aspettative altissime e una città intera pronta a festeggiare. Dodicimila tifosi sugli spalti, magliette promozione nascoste in magazzino, e persino il pullman scoperto già acceso. Ma la festa è andata in scena solo per Giovanni Stroppa e i suoi grigiorossi.

Decisiva, ancora una volta, la differenza di approccio: Cremonese più tecnica, aggressiva, ordinata. Lo Spezia invece è apparso bloccato, impaurito, quasi attendista. Una scelta che non ha pagato. Il gol di De Luca, poi quello di Vazquez e infine il bis ancora dell’ex Samp, hanno spento ogni entusiasmo, nonostante il tentativo nel finale firmato da Pio Esposito e Vignali.

Il peso della disfatta

La delusione è enorme. Il gol subito su dormita di Aurelio è diventato l’icona del crollo. La sua distrazione sull’azione del 2-0 ha spalancato la porta alla Cremonese e chiuso, di fatto, le speranze di rimonta. E proprio Aurelio, in teoria uno dei più attesi, ha vissuto una serata da dimenticare. Il Secolo XIX non ha dubbi: «La sua è la fotografia perfetta della finale persa».

Adesso per lo Spezia si apre un’estate di riflessioni profonde. Ma a godere, ancora una volta, è Giovannino Stroppa, che dopo il successo ai playoff con il Monza, punisce di nuovo Luca D’Angelo, questa volta alla guida degli aquilotti.