Gazzetta dello Sport: “Serie A al completo. Geografia (quasi) immutata”

Archiviato un campionato incerto fino all’ultimo respiro, la Serie A 2025/26 si prepara a prendere forma con largo anticipo. Come ricorda La Gazzetta dello Sport in un approfondimento a firma della redazione sportiva, il nuovo calendario sarà presentato venerdì 6 giugno al Teatro Regio di Parma, durante il Festival della Serie A. Un anticipo di circa un mese rispetto agli anni passati. La stagione inizierà nel weekend del 24 agosto e terminerà il 24 maggio 2026, con quattro pause per le qualificazioni al Mondiale.
Geografia (quasi) immutata
Dopo la promozione della Cremonese, insieme a Pisa e Sassuolo, la composizione geografica del massimo campionato resta sostanzialmente invariata. Escono di scena Empoli, Venezia e Monza, entrano tre formazioni del Centro-Nord. La Lombardia continua a essere la regione più rappresentata con cinque club: Milan, Inter, Atalanta, Como e la risalita Cremonese. La Toscana, invece, accoglie il ritorno del Pisa in Serie A dopo 34 anni: era il 1991, con Romeo Anconetani presidente e un’altra epoca calcistica all’orizzonte. Tra le sfide più attese per i tifosi nerazzurri c’è naturalmente il derby con la Fiorentina.
Il Sassuolo, retrocesso sorprendentemente nel 2024 dopo undici anni ininterrotti in A, ha conquistato una rapida promozione dominando la Serie B sotto la guida di Fabio Grosso. Un riscatto che proietta il club emiliano verso nuove ambizioni.
Il Sud resiste con tre bandiere
Non ci sono nuove promosse dal Sud o dalle isole, ma le realtà meridionali tengono la posizione. Il Cagliari ha mantenuto la categoria per il secondo anno consecutivo, mentre il Lecce, alla sua quarta stagione di fila in Serie A (un traguardo mai raggiunto prima), si conferma tra le società più virtuose sul piano sportivo ed economico. Il Napoli, infine, è reduce dal quarto scudetto, pronto a rilanciarsi con un mercato ambizioso.
Come sottolineato sempre da La Gazzetta dello Sport, la prossima Serie A si annuncia come un campionato altamente itinerante, con squadre distribuite su tutto il territorio nazionale: dall’estremo nord-est di Udine, al sud-ovest sardo di Cagliari, fino al tacco d’Italia rappresentato dal Lecce. Una copertura capillare, che restituisce una mappa viva e diversificata del calcio italiano.