«Chi corre poco sta fuori, non guardo in faccia nessuno». La frase è netta, inequivocabile. E racconta bene lo spirito con cui Filippo Inzaghi ha aperto il suo nuovo capitolo da allenatore del Palermo. Fabrizio Vitale, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha ricostruito la giornata di presentazione di “Superpippo”, che ha parlato con grande franchezza davanti a stampa e tifosi.

Inzaghi ha spiegato di aver vissuto una notte insonne, travolto dall’emozione per l’accoglienza dei 2.000 tifosi giunti ad applaudirlo all’arrivo in città: «Non ho ancora fatto nulla – ha detto – ma è stato inaspettato. Non ho dormito». La Gazzetta dello Sport, nel pezzo a firma di Vitale, sottolinea come il tecnico rosanero non si sia lasciato andare a proclami ma abbia ribadito il suo stile: lavoro, spirito di sacrificio, compattezza. «Questo popolo merita di tornare dove è stato – ha affermato – ma non voglio parlare di Serie A. Abbiamo un sogno. E lo costruiremo con il lavoro quotidiano».

Alla stampa, Inzaghi ha voluto chiarire anche il contesto della sua scelta: «Non ho scelto tra Pisa e Palermo. Con Pisa era finita. Quando è arrivata la chiamata del Palermo, si è riacceso tutto. Conosco bene Gardini e Osti, non serviva altro».

Come riportato ancora da La Gazzetta dello Sport, Inzaghi ha raccontato di aver ricevuto anche la telefonata di Gattuso, ora ct dell’Italia: «Siamo legati da un’amicizia vera, ci siamo fatti i complimenti. Spero che possa portare l’Italia ai Mondiali: ha tutto per farcela».

Infine, un accenno al modulo. Le idee sono chiare, ma tutto passerà dalla valutazione del gruppo: «Non potrò fare quello che ho fatto a Pisa, dipenderà dai giocatori. In avanti potremmo giocare con due rifinitori e una punta, dietro sia a tre che a quattro». La parola d’ordine, come ribadito più volte nella sintesi di Fabrizio Vitale per la Gazzetta, è solo una: «Noi». Niente individualismi. E nessuno sconto a chi non dà tutto.