Frosinone in B, Stirpe: «Serata molto amara»

Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha parlato a Sky dopo la retrocessione dei ciociari, arrivata al termine della partita persa col risultato di 1-0 contro l’Udinese:

«Questa era la partita più importante della nostra storia, purtroppo non siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni capitate. E, come spesso accade, se non sei bravo a capitalizzare poi vieni punito. Il calcio è questo, ne conosciamo gioie e delusioni: questa è una serata molto amara, che però va accettata. Cori dai tifosi? Mi dispiace per i ragazzi, avrebbero meritato maggior fortuna. Però ai tifosi non posso dire niente, sono sempre i proprietari del club: come sono belli i momenti in cui dispensano complimenti, è anche giusto sapere accettare le critiche. Se siamo dei professionisti dobbiamo esserlo fino alla fine».

«Sapevamo che nella nostra vicenda sportiva ci sarebbe potuta essere la retrocessione. Abbiamo sempre lavorato con metodo e oculatezza, non ci faremo prendere impreparati dalla Serie B. Servirà qualche settimana per metabolizzare questo esito, che ritengo sia ancora più amaro proprio per la modalità con cui è arrivato. Ripartiremo dalle certezze che abbiamo in società e riproveremo a scrivere altre pagine nella nostra storia di calcio e nella nostra provincia. Eravamo consapevoli del lavoro che stavamo facendo e dei rischi che correvamo. I giovani ti possono dare tanto, ci sono dei momenti in cui fanno degli errori: hanno il diritto di sbagliare. Abbiamo seguito un certo tipo di progetto e ce ne assumeremo tutte le responsabilità. In temi non sospetti dissi che, in caso di retrocessione le responsabilità sarebbero state tutte mie e in caso di salvezza i meriti sarebbero stati tutti dei ragazzi. Ribadisco questo concetto. È evidente che la modalità della retrocessione, negli ultimi 15 minuti del campionato, la rende particolarmente amara. Purtroppo non ci siamo riusciti: onore all’avversario, ripartiremo. Di Francesco? Devo dire che Eusebio non merita l’epilogo di questa serata, a me dispiace tanto per lui: è un bravo maestro di calcio, è una brava persona e un grande maestro di calcio. Non mi pento di averlo scelto».