Foschi: «Con Inzaghi il Palermo può sognare, mi ricorda Guidolin. Garantisco io»

Il legame con la Sicilia non si è mai interrotto. Rino Foschi, direttore sportivo simbolo del Palermo dell’era Zamparini, ha sempre custodito un affetto profondo per i colori rosanero. Oggi quell’amore si riaccende grazie all’arrivo di Filippo Inzaghi in panchina. «È un sogno vederlo a Palermo», racconta lo stesso Foschi in una lunga intervista rilasciata ad Alessandro Geraci per Repubblica Palermo. «Con Pippo ho un rapporto particolarissimo, è nato per allenare e non deve dimostrare nulla. È il massimo che il Palermo potesse regalare ai suoi tifosi».

Il legame personale tra i due va oltre il calcio. «Ho un affetto per Inzaghi che dura nel tempo – prosegue Foschi, intervistato da Repubblica Palermo –. Anche un anno fa sarebbe venuto volentieri, ma finì a Pisa. Lì ha vinto il campionato e ora è a Palermo. Sono un po’ dispiaciuto perché lo avevo vicino a Cesena, dove vivo, ma è meglio così. È stato accolto benissimo, e per me è come tornare a lavorare: sto vivendo momenti bellissimi».

Secondo Foschi, la scelta di Inzaghi è quella giusta sotto tutti i punti di vista. «La città ha un vantaggio enorme: ha preso un allenatore che non solo è bravo e capace, ma che ama questi colori. Anche quando non era ancora qui, mi parlava sempre del Palermo. Ci siamo incontrati spesso e ho sempre percepito quanto desiderasse questa esperienza».

Quando ha scoperto del suo arrivo? «Non sapevo nulla – racconta a Repubblica Palermo –. L’ho sentito qualche volta durante le vacanze ma non si è mai sbottonato. Quando è diventato ufficiale, ho esultato. Per me è un sogno».

Poi il paragone che farà discutere: «Inzaghi mi ricorda Guidolin. Non solo per le qualità in panchina, ma per la passione verso la terra. Inzaghi è la sua fotocopia a livello di cuore». E aggiunge: «Se c’è qualcuno capace di riportare entusiasmo dopo l’ultima stagione, quello è lui. Ce la farà, ne sono sicuro al 100%. Garantisco io».

Uno sguardo anche al mercato: «So che il ds Osti si sta muovendo bene. Giocatori come Augello o Palumbo possono fare la differenza. Inzaghi non è venuto per un campionato di transizione. Vuole puntare in alto, e ha le basi per farlo. Mi dispiace per Dionisi, che è un buon tecnico, ma a Palermo non ha funzionato. Appena ho letto il nome di Inzaghi, mi sono dimenticato tutto il resto. Tranne di Guidolin, ovviamente».

Foschi è convinto che anche gli attaccanti possano trarre beneficio dalla presenza dell’ex bomber di Milan e Nazionale: «Pohjanpalo e Brunori possono solo imparare da uno come lui. Come attaccante era un fenomeno, molto più forte del fratello Simone. Nessuno stava al limite del fuorigioco come lui. E qui a Palermo ci ha fatto tremare più volte. Ora, però, è dalla nostra parte e non posso non esserci: ogni volta che gioca il Palermo, io ci sarò».

In chiusura, un augurio e una certezza: «Palermo è una piazza enorme, che merita la Serie A. So che Inzaghi valuterà tutto in ritiro e poi sarà accontentato. La priorità è chiara: andare su. E finalmente mi sembra che siamo sulla strada giusta».