Escl. Foschi: «A Inzaghi piace tutto di Palermo, non dirà di no. Con lui sarà Serie A!»

Conclusa, in maniera deludente, la stagione 2024/2025, il Palermo è già al lavoro per costruire una squadra competitiva in vista della prossima stagione. Confermato Osti, la dirigenza sta cercando di chiudere la situazione relativa al possibile arrivo di Filippo Inzaghi, ancora sotto contratto col Pisa. Per parlare delle dinamiche in casa rosanero è intervenuto ai microfoni di ilovepalermocalcio.com l’ex ds del club Rino Foschi:
Il Palermo punta fortemente Filippo Inzaghi per la prossima stagione, scelta giusta?
«L’ho sentito pochi minuti fa, non ha ancora chiuso con i rosanero. Lui sa cos’è per me il Palermo e la pensa come me. Gli piacerebbe, gli piace tutto di Palermo. La dirigenza sta pensando a lui e per me è un buon pensiero. Se Inzaghi viene, e penso che non possa dir di no ai rosanero, credo che sia un grandissimo colpo. Sono convintissimo che con lui il Palermo si toglierà grandissime soddisfazioni. Ha vinto il campionato a Pisa e sta facendo la sua scelta di andare via, e quando si parla di Palermo in Serie B il campionato non conta davvero nulla. Filippo pensa, come me, che venire in questa piazza non è scendere di categoria. Con lui ci conosciamo da una vita e abbiamo sempre parlato di questa città, viene da Pisa a Palermo e quindi non scende di categoria. Viene alla quinta città d’Italia…».
Il club ha confermato Gardini nonostante lo scontento della piazza…
«Se la proprietà l’ha confermato vuol dire che starà al suo posto. Contano sempre i risultati. Se Gardini è stato riconfermato vuol dire che la proprietà è contenta del suo lavoro. Lui, assieme a Bigon, molto probabilmente hanno avuto un momento di sofferenza ma vorrà dire che hanno fatto ciò che dovevano fare. Quando in un club si riconferma un direttore vuol dire che la società è contenta e che va bene tutto».
Conferma anche per Carlo Osti. Che ne pensa?
«Osti è una conseguenza di Gardini, è lui che l’ha scelto. L’unica cosa che cambia, da ciò che ho capito, è il tecnico. Chi comanda è Gardini».
Il prossimo anno il Palermo non può sbagliare…
«Il prossimo anno si lotterà per andare in Serie A. Se con Filippo Inzaghi i discorsi vanno a buon fine, e ne sono convinto, il prossimo anno il Palermo sale di categoria. Non manca nulla: proprietà importante, la squadra è una buona squadra che ha bisogno di qualche aggiustamento. Il Palermo ha fallito per poco, sono state fatte delle critiche e qualcuno ha sbagliato. Adesso però è finito il campionato. La squadra sarà completata e per me il prossimo anno, con Inzaghi allenatore, il Palermo andrà in Serie A».
Osti dunque, secondo lei, non dovrà agire rivoluzionando l’organico?
«Assolutamente no, per me è già una buona squadra. Ci sarà qualche addio e sarà da completare nel modo che vorrà l’allenatore che siederà in panchina l’anno prossimo. Se dovesse essere Inzaghi, lui avrà qualche preferenza da accontentare ma l’organico è buono. Ci sono state delle critiche perché non è stato raggiunto un obiettivo che era alla portata anche agli occhi dei tifosi, e ci sta, ma deve essere acqua passata. Adesso si parla di un grande allenatore, adesso serve essere positivi».
Valzer di panchine anche in Serie A. La Roma a Gasperini, l’Atalanta a Juric mentre l’Inter ha scelto Chivu: decisioni anche abbastanza sorprendenti…
«L’Inter conosce Chivu. Ha fatto un buon lavoro a Parma, anche se probabilmente avevano in mente altre situazioni e, visto che gli è sfuggito qualcosa, hanno optato per lui. Dopo servono i risultati, loro pensavano a Fabregas che è un grande allenatore. L’Inter è una società importante ma se l’hanno preso sanno che è pronto. I nerazzurri non si sono fatti trovare impreparati, come ho sentito dire, ma dopo che perdi tutti gli obiettivi poi devi rivoluzionare. Per quanto riguarda l’Atalanta, Juric è un “figlio di Gasperini”, essendo nato con lui. Ho lavorato insieme con entrambi, ed è un bravo allenatore. Quest’anno gli è andata male, ma i nerazzurri vogliono la stessa idea di Gasperini. È un tecnico un po’ particolare ma hanno le stesse caratteristiche, per me non è assolutamente una sorpresa. È un buonissimo allenatore».