
La pirateria audiovisiva in Italia registra un lieve calo, ma il danno economico resta devastante. A rivelarlo è l’ultima edizione dello studio FAPAV/Ipsos, presentato ieri a Roma presso l’Aula Magna “Carlo Mosca” della Scuola di perfezionamento per le Forze di polizia. Come riportato da Lorenzo Scalia sul Corriere dello Sport, il 38% degli adulti italiani ha compiuto nel 2024 almeno un atto di pirateria: il 29% ha fruito illegalmente di film, il 23% di serie o fiction, il 22% di programmi e il 15% di eventi sportivi in diretta.
Lo sport live, pur essendo il contenuto meno piratato, rappresenta ancora una ferita aperta per il calcio e per l’intera industria dello spettacolo. Il senatore Claudio Lotito, in apertura dei lavori, ha dichiarato: «La pirateria è un fenomeno criminale organizzato che sottrae risorse vitali allo sport. Con la legge antipirateria, finalmente approvata all’unanimità, abbiamo uno strumento moderno e condiviso per contrastarla». Lorenzo Scalia del Corriere dello Sport sottolinea come nel solo 2024 si contino 12 milioni di fruizioni perse, per un danno finanziario stimato attorno ai 350 milioni di euro, cifra che corrisponde a circa la metà dell’investimento annuale di Dazn per i diritti di trasmissione.
Lo studio rivela inoltre un quadro psicologico preoccupante: oltre una persona su due crede che ci sarà sempre un modo per aggirare il sistema, una su due è convinta che nessuno del proprio giro sia mai stato sanzionato, e una su quattro pensa che le sanzioni non saranno mai applicate. Questo clima di impunità mina alla base qualsiasi effetto deterrente.
Anche i vertici delle principali piattaforme lanciano l’allarme. Il CEO di Dazn Italia, Stefano Azzi, ha dichiarato: «Quello che perdiamo a causa della pirateria equivale alla metà dei nostri investimenti per i diritti tv. Così l’intera industria non può reggere. Il problema è culturale: tra i pirati ci sono anche medici, avvocati, persone che potrebbero tranquillamente permettersi un abbonamento». Azzi, come riportato ancora da Lorenzo Scalia sulle colonne del Corriere dello Sport, ha chiesto un rafforzamento della comunicazione, delle sanzioni e del lavoro di identificazione per contrastare il fenomeno.
Sulla stessa linea l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio: «I dati confermano che la pirateria è ancora un’emergenza. È fondamentale interrompere il senso di impunità diffuso tra i consumatori di contenuti illegali. Chi sceglie la legalità va tutelato». L’appello è chiaro: servono azioni sistematiche, continue e visibili, per proteggere un’industria che rischia di perdere le proprie fondamenta.