Daniele Orsato premiato come miglior arbitro: «La partita che ricordo di più? La 200ª: Chievo-Bologna»

Daniele Orsato ha ricevuto il riconoscimento come miglior arbitro, e ha commentato il premio con ironia durante lo Sport Business Forum di Belluno, dove è intervenuto ai microfoni di Sky Sport in qualità di commissario dell’AIA per lo sviluppo del talento arbitrale.
«Vorrei conoscere la commissione che ha deciso di darmi questo premio. Non mi sono mai visto come uno dei migliori al mondo, è solo il risultato di un percorso».
Il riferimento a Gigi Agnolin
Orsato ha poi parlato del suo legame con Gigi Agnolin:
«Non mi ero mai reso conto del numero di presenze finché non ho eguagliato le 226 partite del mio idolo. Quando è successo, mi sono emozionato. Ho sempre guardato alla sua carriera come riferimento».
Il ricordo più personale: Chievo-Bologna
Tra le tante partite arbitrate, ce n’è una che ricorda più delle altre:
«La mia 200ª, Chievo-Bologna. Entrai in campo con i miei figli, con il cognome “Orsato” cucito sul colletto. Ricordo i capitani che mi dissero che bastava un Orsato, ma ce n’erano tre».
Sul miglior arbitro attuale
«Non faccio nomi. Ci sono molti con le qualità giuste. Il miglior arbitro non è quello che non sbaglia mai, ma quello che mantiene credibilità anche quando sbaglia».
L’approccio da formatore
«Ai giovani arbitri dico di studiare, lavorare, rimanere legati alla famiglia e affrontare il percorso con passione. Non tutti arriveranno in Serie A, ma è importante provarci senza avere rimpianti».
L’inizio per caso
«Facevo l’elettricista, non avevo niente a che fare con l’arbitraggio. È stato un caso. I miei figli sono stati i miei primi moviolisti. Del campo non mi manca molto, solo la telefonata della designazione».