«Così Silvio Baldini cambiò il mio destino»: il retroscena sull’arrivo di Conte alla Juventus

Conte/ fonte Lapresse- ilovepalermocalcio.com

«Allenavo il Siena e avevo appena conquistato la promozione in Serie A», esordisce Conte. «Stavo rientrando a casa dal centro sportivo, quando mi arrivò una chiamata di Silvio Baldini, che oggi allena il Pescara. Con lui e Adani si era creata una buona empatia, anche se non avevamo un grande rapporto prima. Mi disse: “Vuoi andare ad allenare la Juventus?”. Rimasi spiazzato. Gli risposi: “Sì, Silvio, ma cosa c’entro?”. E lui: “Tu devi fare come Guardiola. Devi parlare con Andrea Agnelli. Se ci parli, diventi allenatore della Juve”.»

Conte racconta di aver pensato, in un primo momento, che Baldini fosse «matto, ma in senso buono». Eppure, quella frase gli rimase in testa per tutto il tragitto verso casa. «Così pensai a come fare per arrivare ad Andrea Agnelli», prosegue. «Mi venne in mente il dottor Giraudo. Lo chiamai e gli dissi: “Dottore, mi piacerebbe salutare Andrea Agnelli”. Lui mi rispose: “Hanno deciso di confermare l’allenatore, ma vediamo”».

Passano i giorni, e mentre Conte è a cena con la moglie, riceve una telefonata dallo stesso Giraudo: dall’altra parte c’è proprio Andrea Agnelli. «Mi disse: “Mi piacerebbe vederti, è da tanto che non ci vediamo”. Così, dopo una partita a Novara con il Siena, andai a casa sua. Parlammo cinque ore. A un certo punto scese anche la moglie, poi mi raccontarono che, risalendo, lei chiese chi fossi e Andrea rispose:

“Sarà il futuro allenatore della Juve”».

Conte ricorda quel colloquio come un momento decisivo. «Io non ero nella lista di Andrea Agnelli, non c’era nessuna trattativa. Ma evidentemente toccai i tasti giusti. Alla fine mi disse: “Adesso ti farò parlare con Marotta”».

Il resto è storia. «Inizio il mio percorso alla Juventus grazie a quella telefonata di Baldini. Senza di lui, probabilmente sarei rimasto al Siena per affrontare la Serie A. Invece vado alla Juve e vinciamo subito».

Conte conclude con orgoglio e un pizzico di emozione: «Abbiamo vinto il primo scudetto da imbattuti, contro un Milan fortissimo con Ibrahimovic, Thiago Silva, Cassano, Nesta, Gattuso. Poi arrivarono i 102 punti, e tre anni incredibili. È così che nacque il ciclo della Juventus che vinse nove scudetti consecutivi. Ma tutto partì da quella telefonata. Il destino, a volte, cambia in un attimo».