Stanno per cadere anche gli ultimi veli su una decisione ormai definita da tempo: Filippo Inzaghi sarà il nuovo allenatore del Palermo. A scriverlo è Paolo Vannini sulle colonne del Corriere dello Sport, spiegando come l’annuncio ufficiale sia imminente, in attesa della risoluzione degli ultimi dettagli contrattuali. Superata anche la questione dell’indennizzo da riconoscere all’ex club del tecnico, ovvero il Pisa: non sarà Emanuel Vignato la contropartita, poiché il giocatore non si è detto convinto del trasferimento in rosanero.

Il Palermo ha dunque optato per un’altra via. L’intesa con il City Football Group è già completa: a Inzaghi verranno proposti due anni di contratto con opzione per un terzo, legati anche a obiettivi di bonus. Secondo quanto riportato da Paolo Vannini nel suo articolo per il Corriere dello Sport, oggi è previsto l’arrivo del direttore sportivo Carlo Osti nel capoluogo siciliano. Incontrerà l’amministratore delegato Gardini per iniziare a definire i dettagli logistici e tecnici della stagione.

Nel frattempo, i colloqui con Inzaghi si intensificano per la costruzione di una rosa coerente con le sue idee. Uno dei reparti da rinforzare è quello degli esterni. Dopo l’idea Bradarić, già allenato da SuperPippo ai tempi della Salernitana, ora spunta un nome noto alla tifoseria: Salvatore Elia. Come riporta Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, Elia – classe 1999 – aveva già indossato la maglia del Palermo nella stagione 2022-23, collezionando 10 presenze e 3 reti prima di fermarsi per infortunio. Di proprietà dell’Atalanta, ha disputato gli ultimi due campionati con lo Spezia, con cui ha ancora un anno di contratto. Il suo profilo piace per la duttilità: può giocare sia da esterno a tutta fascia che da seconda punta. Per ora si è trattato solo di un contatto esplorativo, ma la pista è concreta.

Infine, il pezzo di Paolo Vannini sul Corriere dello Sport si chiude con un’interessante riflessione di Giorgio Perinetti. L’ex dirigente rosanero, grande estimatore di Inzaghi, lo lanciò nel 2016 al Venezia, subito dopo l’esperienza negativa al Milan: «Ho creduto in lui sin dall’inizio – spiega – e oggi è un tecnico molto più preparato, maturo anche sul piano umano. Palermo ha bisogno di un allenatore capace di creare un gruppo compatto, e lui lo è». Secondo Perinetti, la scelta di rinunciare a un’opportunità in Serie A per ripartire da Palermo è «una scelta lungimirante: vuole tornarci, ma con basi solide».