Aquilani chiama la scossa: «Catanzaro, è il momento di reagire. Col Palermo serve coraggio, equilibrio e fame»

Alla vigilia di Catanzaro–Palermo, sfida valida per la nona giornata di Serie B (domani, ore 19:30, stadio “Ceravolo”), Alberto Aquilani si è presentato in sala stampa con toni chiari, diretti, e uno sguardo determinato: «È stata una settimana complicata, segnata da delusione e amarezza dopo il ko interno. Ma ora bisogna guardare avanti: domani è una grande opportunità, una partita che può dare tanto, soprattutto dal punto di vista mentale».

L’allenatore giallorosso, consapevole della delicatezza del momento, ha insistito sulla necessità di una svolta psicologica: «Quando i risultati non arrivano, è evidente che qualcosa non va. Ma la fragilità non è strutturale, è una fragilità all’interno della partita. Giochiamo bene per 20 minuti, poi ci disuniamo e perdiamo lucidità. Domani dobbiamo essere bravi a riconoscere i momenti, restare uniti e reagire. Voglio una squadra col coltello tra i denti, che combatta su ogni pallone».

Sul piano tattico, Aquilani ha aperto a qualche possibile novità: «Qualcosa cambieremo, abbiamo fatto valutazioni. Non so ancora se a livello di modulo o di interpreti, ma qualche ritocco ci sarà. L’importante, però, non è tanto l’assetto quanto l’equilibrio. È quello che voglio vedere nei 90 minuti: chi parte e chi entra deve avere lo stesso spirito, la stessa concentrazione. Nell’era delle cinque sostituzioni, anche chi subentra è determinante».

Il tecnico romano ha poi risposto alle parole del direttore sportivo Polito, che in settimana aveva parlato di un problema di testa: «Sì, anche. Ma quando i risultati non arrivano, è normale che l’aspetto mentale pesi. Abbiamo lavorato tanto su questo, analizzato tutto, ma la differenza la fanno i dettagli. Il calcio non è solo possesso palla o gioco estetico: dobbiamo imparare anche a soffrire, a difenderci con ordine, ad accettare momenti di difficoltà senza perdere fiducia. Non siamo abituati, ma in Serie B è fondamentale».

Inevitabile un passaggio sugli infortuni e sulle scelte di formazione. Aquilani ha confermato le assenze di Di Francesco e Verrengia, e ha parlato delle condizioni di Bettella: «Ha un problema all’anca, ma si sta mettendo a disposizione. Devo valutare se può giocare o se il fastidio lo limita troppo». Poi un aggiornamento su Pompetti: «È rientrato in città, lavora con il gruppo di recupero. È un’assenza importante, perché ha caratteristiche uniche nel nostro centrocampo, ma non possiamo pensare che un singolo risolva tutto».

Sull’avversario, il Palermo, Aquilani mostra rispetto ma anche convinzione: «Affrontiamo una squadra costruita per vincere il campionato, con valori importanti e una struttura solida. Ma io credo che anche noi siamo una squadra forte, che oggi non lo sta dimostrando ma ha qualità e orgoglio. Dobbiamo trasformare la delusione in forza. Toglierei qualcuno al Palermo? No, mi tengo i miei: credo nei miei ragazzi, devono crederci anche loro».

Il tecnico ha poi ribadito il suo approccio positivo: «Sono ottimista, non sereno ma determinato. Le difficoltà fanno parte del calcio: bisogna guardarle in faccia e reagire. Io sono il primo responsabile, ma non mi nascondo. Domani voglio vedere una squadra consapevole e coraggiosa, che giochi con il cuore e con la testa. Finché la palla rotola, c’è sempre una chance».

Infine, una riflessione sul percorso del Catanzaro: «Ci sono limiti, certo — ha ammesso Aquilani — ma i limiti servono a migliorare. Il nostro è quello di non riconoscere i momenti della gara: quando pressare, quando gestire, quando abbassarsi. Su questo stiamo lavorando. Il gruppo è serio, si allena bene e ha qualità. Ora servono solo risultati».

Domani sera, contro il Palermo, servirà una prova di orgoglio e compattezza per rilanciare la stagione. Aquilani lo sa, e lo ha detto chiaramente: «Non voglio parole, voglio fatti. Serve una reazione da squadra vera. Il resto verrà da sé».