Binda: “Sampdoria in Serie C, il flop che scuote il calcio italiano”

Non è un’impresa da celebrare, ma una delle cadute più fragorose nella storia recente del calcio italiano. Come sottolinea Nicola Binda sulla Gazzetta dello Sport, la notizia clamorosa dell’ultima giornata arriva dal fondo: la Sampdoria retrocede in Serie C, per la prima volta nella sua storia moderna.

Un disastro sportivo e gestionale che fa rumore. Due anni fa il club blucerchiato era in Serie A, oggi crolla in terza serie. La storia recente della Samp è costellata di interventi finanziari complessi, risanamenti annunciati e strategie gestionali definite “di alta tecnologia”, ma tutto questo non ha prodotto risultati. «Il denaro, la fama, il prestigio della piazza contano, ma in campo bisogna vincere. Conta solo quello», scrive Binda. E nessuno, in casa Samp, c’è riuscito: né i quattro allenatori, né i numerosi dirigenti, né tantomeno i trenta giocatori utilizzati.

Un destino che richiama alla memoria la discesa in C del Verona scudettato, ma con contorni diversi: all’epoca si trattava di un lento declino, qui invece c’era un progetto ambizioso, che si è rivelato fallace. La mano dell’ex ct Roberto Mancini non è bastata da lontano, e la piazza, tra le più prestigiose d’Italia, è ora costretta a ripartire dalle macerie sportive e morali.

Nello stesso turno cade anche il Cittadella, che torna in Serie C dopo nove stagioni consecutive in B e due finali playoff perse. Una retrocessione che, però, non rappresenta un fallimento, bensì il fisiologico epilogo di un progetto coerente e sostenibile: «Potrà fare in C quello che il Sassuolo ha fatto quest’anno in B», scrive Binda, sottolineando il valore della ripartenza con coraggio.

Poche le feste nell’ultima giornata: si salva il Brescia, che scaccia l’incubo playout e si prepara, forse, a un cambio di proprietà dopo l’era Cellino. Si salva anche il Mantova, che si unisce alle neopromosse sorprendenti: quattro squadre salite dalla C hanno stupito, con Juve Stabia e Cesena che approdano addirittura ai playoff.

Menzione amara anche per il Bari, rimasto fuori dai giochi dopo un finale di stagione deludente. Un’altra piazza storica dove, come a Brescia, «c’è bisogno di novità».

Nel giorno degli ultimi verdetti, la Serie B saluta realtà importanti e accoglie nuove sfide. Ma il tonfo della Sampdoria resta il simbolo di un sistema che, senza progettualità sportiva solida, nemmeno i grandi nomi riescono a salvare.