Pescara, Gorgone si presenta: «È un all-in. Voglio una squadra aggressiva, coraggiosa e affamata»
Giorgio Gorgone ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sua prima partita da allenatore del Pescara, impegnato domani nel difficile anticipo contro il Catanzaro. Per il tecnico si tratta dell’esordio assoluto sulla panchina biancazzurra dopo il cambio in corsa avvenuto in settimana.
«Per me è un onore, il Pescara è un all-in»
Gorgone non nasconde l’emozione: «È un onore essere qui, per me è una grande occasione. Ringrazio i dirigenti che mi hanno scelto. È un all-in, ma le sensazioni sono buone: l’intensità dev’essere portata avanti fin da subito».
«Squadra mentalmente scarica, ma ha qualità per salvarsi»
Il tecnico ha analizzato ciò che ha trovato nel suo primo impatto con il gruppo:
«Ho trovato una squadra che atleticamente ha spinto, lo dico con rispetto verso Vivarini. Mentalmente era scarica dopo sconfitte pesanti. Io non forzerò un’idea di gioco, ma voglio vedere un’intensità diversa perché questa squadra ce l’ha nelle corde».
Poi un messaggio chiaro: «Credo fermamente che il Pescara possa salvarsi. Già da domani voglio una squadra aggressiva, coraggiosa e con una grande voglia di rivalsa. Il primo obiettivo è lottare, sudare, e riagganciarsi alla zona salvezza».
Valutazioni sui singoli: «Ho bisogno di gente al 100%»
Sul reparto offensivo: «Tsadjout? Devo essere sicuro che stia bene mentalmente. Se ha timore di ricadere non lo rischio».
Su altri indisponibili: «Capellini e Okwonkwo sono fuori per affaticamento muscolare».
Possibili novità in difesa: «Letizia può fare il centrale, non so se già da Catanzaro. È un ragazzo intelligentissimo. Gravillon sta bene: ha grandi potenzialità ma deve essere più tranquillo nelle gestioni. Corbo si è messo subito a disposizione».
E ancora: «Caligara e Brandes hanno qualità importanti. Meazzi per me è un leader silenzioso».
«Non rinunceremo a giocare: messaggi chiari, subito»
Sul piano tattico Gorgone è stato netto:
«Non voglio rinunciare a giocare le partite. L’aspetto difensivo è fondamentale, ma ho trasmesso messaggi chiari e incisivi. Se qualcuno non li ha capiti, li capirà presto».
«Pescara non si può rifiutare»
Infine, un passaggio sui contatti con il club:
«In passato c’erano stati approcci. In estate non c’è stata una trattativa vera e propria, ma sapevo di essere nella loro lista. Quando è arrivata la chiamata è stato tutto semplice: Pescara non lo puoi mettere in secondo piano per storia, valore e potenzialità della squadra».
