Serie B, il Palermo tra i club più costosi: 30,7 milioni di monte stipendi
Come riporta Michele Contessa su La Nuova Venezia, nella classifica degli emolumenti per la stagione 2025-2026 il Palermo si piazza al secondo posto tra le società di Serie B con un monte stipendi complessivo di 30.707.827 euro lordi, alle spalle del Monza, primo con 32.732.906 euro, e davanti al Venezia, che chiude il podio con 28.342.475 euro.
I dati emergono dal Prospetto degli emolumenti redatto dalla Lega Serie B e aggiornato al 21 ottobre, comprendente gli stipendi di calciatori, staff tecnico e direttori sportivi. Le cifre considerano sia gli emolumenti fissi — inclusi incentivi all’esodo e rinunce — sia quelli variabili, calcolati secondo il C.U. FIGC 294/A del 9 maggio scorso.
Come sottolinea Michele Contessa su La Nuova Venezia, le tre società che guidano la speciale graduatoria — Monza, Palermo e Venezia — stanno rispettando le previsioni di inizio stagione, restando tra le principali candidate alla promozione. Diverso invece il discorso per Sampdoria (25,4 milioni) e Spezia (23,6 milioni), che nonostante i budget elevati navigano nelle zone basse della classifica.
Il divario economico resta comunque enorme: tra la prima, il Monza, e il fanalino di coda Pescara, c’è una differenza di oltre 26 milioni di euro. I neopromossi abruzzesi chiudono infatti la graduatoria con appena 6,3 milioni, seguiti da Virtus Entella (7,8) e Sudtirol (7,6).
Per il Venezia, il monte ingaggi complessivo di 28,3 milioni deriva da 23,9 milioni destinati ai calciatori (22,1 milioni di emolumenti fissi e 1,7 di variabili), 3,05 milioni allo staff tecnico e 1,37 milioni ai direttori sportivi. Il club lagunare, come spiega La Nuova Venezia, è secondo solo al Palermo per i compensi allo staff tecnico (3,05 milioni contro i 4,01 dei rosanero).
La classifica generale mostra inoltre una riduzione complessiva dei costi rispetto alla scorsa stagione: gli stipendi degli allenatori passano da 35,2 milioni a 27, mentre quelli dei giocatori restano sostanzialmente invariati. A pesare sono anche le sette nuove società (tra cui Empoli, Venezia, Monza, Padova, Virtus Entella, Avellino e Pescara), che hanno portato a una generale razionalizzazione dei bilanci.
Come ricorda Michele Contessa su La Nuova Venezia, spendere di più non sempre equivale a vincere: in Serie B solo il Parma due anni fa e il Sassuolo nella scorsa stagione hanno confermato la regola del budget vincente. In altri casi, come Lecce (2022), Frosinone (2023), Spal (2017) e Carpi (2015), la programmazione ha prevalso sulle spese milionarie. Un segnale chiaro: in B, la differenza la fa ancora l’organizzazione più che il portafogli.
