Palermo, così fai paura: disfatta al Barbera e crisi di gioco
Disfatta rosanero nel match di ieri sera al “Barbera” contro il Monza. Per riscattarsi dopo la sconfitta di Catanzaro, il Palermo era chiamato a fornire una prestazione di carattere: quello che non è mancato, però, ad Izzo e compagni.
La formazione di Inzaghi esce sconfitta da uno dei crocevia più importanti della stagione, contro un avversario che si è dimostrato più abile e con giocatori di categoria superiore.
Il secondo posto scivola a quattro lunghezze di distacco, in un momento indubbiamente negativo: un solo punto conquistato nelle ultime tre partite, con l’ultima vittoria che risale ormai al 4 ottobre. Adesso la paura è quella di ricadere negli errori del passato.
Disfatta rosanero
Inzaghi comincia il match con un conservativo 3-5-2, che non dà i frutti sperati. Nonostante un paio di occasioni nei primi venti minuti, l’intensità delle prime partite di campionato è ormai un lontano ricordo.
Ancora una volta, i minuti finali della prima frazione di gara si rivelano fatali per i rosanero.
Nel secondo tempo non arriva la reazione sperata: dal tunnel degli spogliatoi esce un Palermo fiacco. Dopo il raddoppio al 50′ di Izzo, i rosanero tentano di rimettere in piedi il risultato, ma Thiam non deve mai sporcarsi i guantoni.
Il momento particolare si evince anche dai cambi discutibili di Inzaghi al 65′, che lascia in campo tre punte e un centrocampo leggerissimo composto da Ranocchia e Palumbo.
Un tentativo estremo che non porta il risultato desiderato, con il Monza che nei minuti finali trova il terzo gol.
L’incanto di inizio stagione sembra ufficialmente terminato, aprendo una nuova fase del percorso. Le difficoltà erano prevedibili, ma solo il campo dirà se la squadra avrà il carattere per superarle.
Palermo, il gol sta diventando un problema
Inizia a preoccupare la sterilità del reparto offensivo rosanero.
Nelle ultime sei partite di campionato il Palermo ha messo a segno soltanto quattro gol, un dato non in linea con le aspettative se si considera l’obiettivo della squadra.
I problemi sono evidenti: manovra lenta, prevedibile e difficoltà nel coinvolgere i terminali offensivi.
Questo ha portato la formazione di Filippo Inzaghi ad essere, dopo dieci giornate, il quintultimo attacco del campionato.
Brunori, a cui anche ieri è stato preferito dal primo minuto Le Douaron, può ormai essere considerato un giocatore in crisi.
Il capitano rosanero non trova la rete in gare ufficiali dal 9 maggio scorso: un’eternità per uno come lui. Il ruolo certo non lo aiuta, ma anche lui ci mette del suo.
Inoltre, si fatica a coinvolgere Pohjanpalo, suggerendo la necessità di un elemento capace di dare imprevedibilità alla manovra.
Nonostante ciò, i rosanero non escono dal campo tra i fischi dei 26.679 del “Barbera”, ma con la consapevolezza di aver deluso i propri tifosi.
Adesso è il momento in cui si vedrà la vera caratura di questa squadra, che non può più sbagliare se vuole ambire a traguardi importanti.
