In un’intervista concessa ad Alessandro Geraci per Repubblica Palermo, Lamberto Zauli ha rievocato i suoi anni in maglia rosanero, tra i protagonisti del ritorno in Serie A nell’era Zamparini. «Squadra, giornalisti, tifosi: eravamo un tutt’uno – ha raccontato –. Dopo più di vent’anni, quando sono tornato, mi batteva ancora il cuore all’impazzata».

Dal Südtirol all’attualità

Zauli, esonerato dal Südtirol prima dell’inizio del campionato, non nasconde l’amarezza: «Ne sono stato un po’ vittima, avevo scelto per sognare e invece non ho neanche iniziato». Ora osserva da spettatore il confronto tra le due realtà: «Sono piazze agli antipodi – ha detto a Repubblica Palermo –. Il Südtirol è solido, ma il Palermo arriva con entusiasmo, stadio pieno e grandi aspettative. Le pressioni dei rosa non sono paragonabili».

Inzaghi, Castori e la Serie B

Interpellato da Geraci su Repubblica Palermo, Zauli ha analizzato i due tecnici: «Inzaghi è pragmatico e punta al risultato. Castori fa un calcio redditizio ed è sempre dura affrontarlo». Per l’ex fantasista, la Serie B resta equilibrata: «Il Palermo è tarato per la A, ma servono continuità ed equilibrio. Anche Monza e Venezia sono attrezzate».

L’attacco e i nuovi innesti

Zauli ha speso parole importanti per i singoli: «Palumbo ha personalità ed è risolutore, un investimento importante. Ma la concorrenza è alta: Brunori, che ho allenato, e Pohjanpalo sono deleteri per gli avversari. Ora servono tanti gol».

Il sogno di tornare

Sul futuro, Zauli non si nasconde: «Se ci sono le condizioni voglio tornare in pista. Allenare il Palermo? Sarebbe un sogno enorme». Parole che, come sottolinea ancora Repubblica Palermo, testimoniano un legame che va oltre il campo e resiste al tempo.